Renzo Arbore ha espresso il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Pippo Baudo, avvenuta il 16 agosto 2025. In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos, Arbore ha descritto Baudo come una figura centrale della storia della Rai, sottolineando l’importanza del suo contributo al servizio pubblico. “È una gravissima perdita per me, che sono stato il suo collega per tanti anni, ed è una gravissima perdita per il mondo della Rai”, ha affermato Arbore, evidenziando il legame professionale e umano che li univa.
Il contributo di Pippo Baudo alla rai
Pippo Baudo ha incarnato l’essenza della Rai attraverso i suoi programmi iconici, come il Festival di Sanremo, “Fantastico” e “Domenica In”. Secondo Arbore, Baudo ha rappresentato una Rai artistica, in cui entrambi i professionisti hanno collaborato con l’intento di creare contenuti di valore. “Avevamo l’ambizione di fare un prodotto che fosse un po’ artistico, non soltanto l’ascolto”, ha dichiarato Arbore, sottolineando che raramente si parlava di share. L’obiettivo era quello di realizzare programmi che potessero davvero piacere al pubblico.
La dedizione di Baudo alla scoperta di nuovi talenti è stata un’altra caratteristica fondamentale della sua carriera. Arbore ha accennato al lungo elenco di artisti che hanno avuto l’opportunità di emergere grazie al supporto di Baudo, ricordando che la sua influenza si estendeva ben oltre il piccolo schermo.
Un’amicizia profonda e un’intesa unica
Dietro la figura pubblica di Pippo Baudo si celava una profonda amicizia con Renzo Arbore, nata da esperienze comuni e aspirazioni simili. Entrambi provenienti da contesti provinciali e con sogni di grandezza, Arbore ha rivelato che “tutti e due eravamo avvocati mancati” e che il loro legame si è consolidato nel tempo. “Eravamo amici perché avevamo la stessa estrazione”, ha detto Arbore, evidenziando la loro connessione personale.
Questa amicizia si traduceva in una sinergia professionale unica. Arbore ha spiegato che spesso bastava uno sguardo per capirsi, poiché entrambi condividevano la stessa visione della Rai. “Pippo rappresentava una Tv che adesso non c’è più”, ha concluso Arbore, riflettendo sull’evoluzione del panorama televisivo e sull’eredità lasciata da Baudo.
La scomparsa di Pippo Baudo segna la fine di un’era per la Rai e per il mondo dello spettacolo italiano, lasciando un vuoto incolmabile tra coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco e di apprezzarne il talento.