Nella notte tra il 13 e il 14 agosto 2025, un volo dello Stato italiano ha portato in Italia Marah, una giovane palestinese di 20 anni proveniente dalla Striscia di Gaza. La ragazza, giunta nel nostro Paese per ricevere cure mediche nell’ambito di un’operazione umanitaria, è stata immediatamente ricoverata all’ospedale di Pisa. Tuttavia, le sue condizioni di salute si sono rivelate critiche fin dal suo arrivo, a causa di una grave malnutrizione.
Il ricovero e le condizioni di salute
Marah è stata accolta presso l’unità operativa di ematologia dell’ospedale pisano, dove i medici hanno subito preso in carico la sua situazione. L’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa ha comunicato che la giovane era accompagnata dalla madre e presentava un quadro clinico complesso, caratterizzato da un significativo deperimento organico. Nonostante gli sforzi del personale medico, la situazione è rapidamente degenerata. Durante la giornata di Ferragosto, dopo aver effettuato i primi accertamenti e avviato una terapia di supporto, Marah ha subito un’improvvisa crisi respiratoria, seguita da un arresto cardiaco. Purtroppo, questi eventi hanno portato al decesso della giovane.
Reazioni e comunicazioni ufficiali
La notizia della morte di Marah è stata comunicata dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa alla Prefettura, la quale ha attivato tempestivamente le procedure necessarie per i successivi adempimenti. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso il suo profondo cordoglio per la perdita della giovane palestinese, unendosi al dolore della famiglia. Giani ha sottolineato l’impegno del Sistema sanitario regionale, ringraziando il personale per il loro costante supporto e sottolineando la volontà di garantire assistenza alla popolazione di Gaza.
L’episodio ha suscitato una forte emozione tra i cittadini toscani, che si sono uniti nel manifestare la loro solidarietà alla famiglia di Marah. Questo tragico evento mette in luce le difficoltà e le sofferenze che molte persone affrontano a causa di conflitti e crisi umanitarie in tutto il mondo. La comunità locale si stringe attorno ai familiari, mentre il sistema sanitario continua a lavorare per offrire supporto a chi ne ha bisogno.