Il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, previsto per il 20 agosto 2025 in Alaska, rappresenta un momento cruciale per la diplomazia internazionale. Alexander Baunov, ex diplomatico russo e attuale ricercatore presso il Carnegie Eurasia Center di Berlino, ha espresso la sua opinione sull’importanza di questo incontro. Secondo Baunov, il risultato del summit dipenderà dalla capacità di Trump di persuadere Putin a interrompere i combattimenti in corso.
Le aspettative del summit tra Trump e Putin
In un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, Baunov ha delineato le aspettative nei confronti del summit. “Se Trump riuscirà a convincere Putin a fermare i combattimenti, sarà considerato il vincitore. In caso contrario, il merito andrà a Putin“, ha affermato. Questo incontro è visto come una vetrina per il presidente russo, che mira a ottenere concessioni, un alleggerimento delle sanzioni e un riconoscimento internazionale della Russia come potenza globale.
Baunov ha sottolineato come Trump abbia investito molto della sua reputazione nel invitare Putin negli Stati Uniti. Di conseguenza, è essenziale che entrambi i leader presentino risultati tangibili, anche se non necessariamente definitivi. “Non ci si aspetta una risoluzione completa, ma qualcosa che giustifichi l’incontro”, ha aggiunto.
Obiettivi di Mosca e le sfide del vertice
Secondo Baunov, Mosca ha tre obiettivi principali per questo incontro. Il primo riguarda le sanzioni. L’economia russa ha mostrato segni di resilienza, ma ci sono indicazioni che stia raggiungendo un punto critico. “Questa guerra è anche una questione di denaro”, ha dichiarato Baunov, evidenziando che i soldati russi sono compensati e che è necessario un flusso costante di fondi per sostenere lo sforzo bellico.
Il secondo obiettivo è il ripristino delle relazioni in vari settori. L’aggressione contro l’Ucraina ha interrotto quasi tutti i legami di cooperazione tra Russia e Occidente. Putin desidera riaprire relazioni politiche ed economiche con gli Stati Uniti e ripristinare una certa normalità diplomatica.
Infine, il terzo obiettivo di Mosca è ottenere un riconoscimento internazionale. Baunov ha spiegato che la guerra è anche un tentativo di ribaltare gli esiti della Guerra Fredda e riportare la Russia allo status di superpotenza, con Washington che rappresenta il simbolo di questo riconoscimento.
Le possibili ripercussioni in Europa
L’analista ha inoltre avvertito delle possibili ripercussioni del summit sulle relazioni tra gli alleati europei. “Fino ad ora, gli europei sono stati uniti nel sostenere l’Ucraina e nel mantenere le sanzioni contro la Russia“, ha affermato. Tuttavia, qualsiasi accordo tra Trump e Putin potrebbe creare fratture tra i vari governi. Alcuni potrebbero vedere i risultati come vantaggi economici o diplomatici, mentre altri potrebbero opporsi, intensificando le divisioni interne all’Unione Europea.
Baunov ha chiarito che la posizione di Trump è stata finora chiara: è disposto a offrire alla Russia molto più di quanto non siano pronti a fare gli altri Paesi occidentali, ma solo in cambio di un cessate il fuoco totale. Questo è un aspetto che Putin non ha mostrato di voler concedere fino ad ora. La vera sfida per il presidente russo sarà trovare un modo per ottenere il massimo da Trump senza dover accettare immediatamente un cessate il fuoco completo.
