Maccabi Europe ha recentemente inviato una lettera al presidente dell’UEFA, Aleksander Ceferin, esprimendo una forte preoccupazione per un episodio avvenuto durante la finale di Supercoppa UEFA tra il Tottenham e il Paris Saint-Germain, tenutasi a Udine il 15 agosto 2025. In particolare, il gruppo ha sollevato inquietudini riguardo a uno striscione con le scritte “Stop Killing Children” e “Stop Killing Civilians“, mostrato prima dell’inizio della partita. David Beesemer, presidente di Maccabi Europe, ha sottolineato che tali messaggi, apparentemente autorizzati dalla UEFA, hanno aperto la strada a sentimenti anti-israeliani sui social media.
Le preoccupazioni espresse nella lettera
Nella lettera, Maccabi Europe ha evidenziato come la scelta dei colori dello striscione e la presenza di due bambini rifugiati di Gaza possano portare a interpretazioni pericolose. Sebbene non fosse menzionato esplicitamente il nome di Israele, il contesto e la rappresentazione hanno suscitato reazioni che potrebbero alimentare sentimenti ostili. Beesemer ha affermato che “la situazione umanitaria a Gaza è devastante”, ma ha anche avvertito che attribuire la responsabilità esclusivamente a Israele è un errore che potrebbe rinforzare l’antisemitismo. Ha sottolineato che lo striscione potrebbe essere visto come un’accusa unilaterale, evocando narrazioni storiche che hanno contribuito alla demonizzazione della vita ebraica.
Richieste di chiarimenti all’uefa
Maccabi Europe ha chiesto all’UEFA chiarimenti ufficiali riguardo all’episodio. Nella lettera, il gruppo ha posto domande specifiche: quale fosse l’intenzione della campagna dello striscione e della sua diffusione mediatica, quale responsabilità l’UEFA si assume per le reazioni e le interpretazioni anti-israeliane provocate, e come intende garantire che in futuro messaggi politici sul campo non alimentino narrazioni antisemite. Queste domande riflettono la preoccupazione di Maccabi Europe per il potenziale impatto di tali messaggi sulla percezione di Israele nel contesto internazionale.
Il contesto della protesta e le critiche ricevute
L’episodio si inserisce in un dibattito più ampio riguardo alle regole UEFA che vietano messaggi politici, ideologici o religiosi durante le partite. La presenza dei due bambini rifugiati di Gaza durante la cerimonia di premiazione ha suscitato ulteriori critiche, con Amnesty International e Campaign Against Antisemitism che hanno espresso preoccupazione per la lettura unilaterale del messaggio. Nonostante l’offensiva militare in corso a Gaza, i club israeliani continuano a partecipare alle competizioni UEFA, rendendo la questione ancora più delicata e complessa. La lettera di Maccabi Europe rappresenta un tentativo di affrontare le problematiche legate alla rappresentazione di Israele e alla diffusione di sentimenti anti-israeliani nel contesto sportivo.
