Autovelox: Codacons segnala possibile spegnimento in Italia da ottobre

Franco Fogli

Agosto 14, 2025

Il 14 agosto 2025, il Codacons ha lanciato un forte allerta riguardo alla possibile disattivazione degli autovelox su tutto il territorio italiano. Secondo quanto previsto dal Decreto Infrastrutture, a partire dal 18 ottobre, tutti i dispositivi di rilevazione della velocità potrebbero essere spenti a causa di una serie di complicazioni burocratiche e ritardi normativi. Questo scenario paradossale è il risultato di una legge che, sebbene mirasse a garantire maggiore trasparenza nell’uso degli autovelox, ha generato confusione e incertezze.

Il decreto infrastrutture e le sue implicazioni

Il Decreto Infrastrutture, entrato in vigore il 20 luglio 2025, impone ai Comuni, Province e Regioni l’obbligo di censire e comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tutti gli autovelox presenti sul loro territorio. Questo censimento deve includere informazioni dettagliate come la localizzazione, i dati tecnici, la conformità, il modello e l’omologazione dei dispositivi. Tuttavia, il Codacons sottolinea che senza il decreto attuativo del Ministero, che deve fornire il modulo digitale necessario per questa comunicazione, gli enti locali non possono rispettare tali obblighi.

Il ministero ha tempo fino al 19 agosto per pubblicare il decreto attuativo. Una volta reso disponibile il modulo, i comuni avranno 60 giorni per inviare i dati richiesti. Coloro che non adempiranno a questa comunicazione non potranno più utilizzare gli autovelox sul proprio territorio. Questa situazione mette in evidenza le difficoltà burocratiche che possono ostacolare l’applicazione delle leggi, creando confusione tra le amministrazioni locali e i cittadini.

Le conseguenze per gli automobilisti

Il Codacons ha evidenziato come questa incertezza normativa possa avere un impatto diretto sugli automobilisti. Se il decreto attuativo non verrà pubblicato in tempo, dal 18 ottobre tutti gli autovelox, indipendentemente dalla loro omologazione, dovranno essere disattivati. Questo potrebbe portare a un aumento dei ricorsi da parte degli automobilisti che, trovandosi multati per eccesso di velocità, si vedrebbero costretti a contestare le sanzioni emesse da dispositivi non conformi.

La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che, secondo le stime del Codacons, circa il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili non sono omologati, essendo stati approvati prima del 2017. Questo scenario di caos normativo, che dura ormai da 16 mesi, è stato innescato da una sentenza della Cassazione nel mese di aprile 2024, che ha dichiarato nulle le multe emesse da apparecchi non omologati. Pertanto, gli automobilisti potrebbero trovarsi in una posizione difficile, con il rischio di ricevere sanzioni illegittime.

Le reazioni e le prospettive future

La reazione del Codacons è stata immediata e incisiva. L’associazione ha definito la situazione “assurda e paradossale”, evidenziando le gravi conseguenze che questo caos burocratico potrebbe avere per i cittadini. La disattivazione degli autovelox, prevista per il 18 ottobre, rappresenta una sfida significativa per la sicurezza stradale in Italia.

Con l’approssimarsi della scadenza per la pubblicazione del decreto attuativo, le amministrazioni locali e il Ministero delle Infrastrutture saranno sotto pressione per risolvere questa situazione. La comunità si aspetta risposte rapide e decisive per evitare che il sistema di controllo della velocità diventi un ulteriore campo di battaglia burocratico, con ripercussioni dirette sulla sicurezza stradale e sul rispetto delle norme. La questione degli autovelox è diventata un tema centrale in un periodo in cui molti italiani si spostano in auto per le vacanze, rendendo urgente la necessità di chiarezza e di azioni concrete da parte delle autorità competenti.

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