39 anni dalla realizzazione della Maxi Tela di Carlo Riccardi a Roma

Lorenzo Di Bari

Agosto 13, 2025

Il 16 agosto 1986, un evento straordinario ha avuto luogo in Piazza del Popolo a Roma, dove l’artista Carlo Riccardi ha realizzato un gesto che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte contemporanea. Attraverso la sua innovativa performance, Riccardi ha avvolto l’obelisco con una delle sue celebri MaxiTele, un’azione che ha saputo coniugare stupore, provocazione e impegno civile. Questo happening ha catturato l’attenzione di residenti e turisti, che si sono fermati a osservare l’insolita installazione, mentre i vigili urbani monitoravano la scena, rendendosi conto della potenza simbolica di quell’operazione.

Il significato dell’opera di Riccardi

L’intento di Carlo Riccardi era chiaro: sensibilizzare l’opinione pubblica e i media riguardo alla condizione dei monumenti italiani, spingendo le istituzioni a tutelare e valorizzare il patrimonio artistico del Paese. Questo gesto, che si è trasformato in un atto poetico e civile, è oggi ricordato come una delle performance più iconiche della Roma contemporanea. Riccardi, pioniere della street art ben prima che il termine diventasse parte del linguaggio comune, ha portato le sue gigantesche tele in diverse piazze d’Italia e d’Europa. Il movimento da lui creato, Art on the Way, ha trasformato gli spazi urbani in gallerie a cielo aperto, senza alterare permanentemente i luoghi, ma creando opere itineranti che hanno segnato profondamente chi le ha vissute.

Tra le sue installazioni più memorabili si possono citare quelle realizzate in Piazza della Signoria a Firenze, la Maxi Tela dedicata a Giovanni Paolo II srotolata nella Sala Nervi in Vaticano, il Chiostro di San Domenico a Siena e il Teatro Impero di Terracina. Nel 1987, Riccardi ha continuato a sorprendere Roma con opere monumentali che hanno abbellito luoghi iconici come Castel Sant’Angelo, piazza Navona, San Pietro e il Foro Italico, fino ad arrivare alla spiaggia di Ostia. Ha persino creato installazioni sottomarine nel mare di Ponza e partecipato a eventi internazionali come il Meeting di Rimini e l’Expo di Milano.

Carlo Riccardi: un artista poliedrico

Nato a Olevano Romano il 3 ottobre 1926, Carlo Riccardi non è stato solo pittore e performer, ma anche uno dei pionieri della fotografia in Italia, documentando la storia del Paese attraverso il suo obiettivo. Il suo archivio vanta oltre tre milioni di scatti, un patrimonio visivo di inestimabile valore. Negli anni Settanta, Riccardi ha fondato il movimento Quinta Dimensione, con un manifesto supportato da oltre sessanta artisti, tra cui nomi illustri come Pericle Fazzini, Emilio Greco, Umberto Mastroianni e Franco Gentilini.

Il simbolo di questo movimento, un cerchio con due linee parallele dipinto con vernice fluorescente, è ancora oggi visibile al buio e rappresenta un messaggio potente: riportare l’uomo al centro, unendo antropocentrismo, cibernetica e una visione astrale dell’essere umano. Nel 2016, in occasione del trentesimo anniversario della sua prima maxi tela, Riccardi è tornato in Piazza del Popolo con l’opera Diamoci una mano, realizzata insieme a cinquanta artisti e amici. Anche in questa occasione, il messaggio di unione e dialogo tra i popoli è stato espresso attraverso il linguaggio universale dell’arte.

L’eredità di Carlo Riccardi

La Maxitela del 16 agosto 1986 non è stata solo un’opera d’arte, ma un gesto visionario che continua a richiamare l’attenzione sulla necessità di custodire e proteggere la bellezza. Come affermato da Pierre Carnac, amico e biografo di Salvador Dalí, “nel 4000 un solo quadro ricorderà il nostro tempo: il cerchio luminoso di Carlo Riccardi”. La sua eredità vive ancora oggi, ispirando nuove generazioni di artisti e attivisti a impegnarsi per la tutela del patrimonio culturale e artistico, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

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