Partiti politici e spese per affitti: analisi dei costi per le sedi nazionali

Marianna Ritini

Agosto 12, 2025

Nel 2025, il costo degli affitti per le sedi dei principali partiti italiani continua a suscitare interesse e dibattito. Le spese per le locazioni, infatti, rivelano molto sulle strategie politiche e sulle priorità delle diverse forze in campo.

Fratelli d’italia e il costo della sede in via della scrofa

Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, sostiene un affitto mensile di circa 13 mila euro per la sua sede nazionale, situata in via della Scrofa 39 a Roma. Questo storico palazzo, risalente al Quattrocento, è stato il fulcro della destra italiana sin dagli anni ’70, passando dal Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante ad Alleanza Nazionale con Gianfranco Fini. Secondo il bilancio chiuso al 31 dicembre 2024, il partito ha speso 245 mila euro per “oneri della gestione”, che includono non solo l’affitto della sede, ma anche la locazione di spazi per eventi. Il canone annuale per la sede di via della Scrofa è stato fissato a 158 mila 580 euro, un costo interamente versato alla Fondazione di Alleanza Nazionale, proprietaria dell’immobile.

L’ufficio di Giorgia Meloni, utilizzato per incontri e vertici politici, si trova nella stessa stanza che una volta ospitava Almirante. La sede, situata nel cuore di Roma, è strategicamente posizionata vicino ai principali centri decisionali della capitale. Al suo interno, oltre agli uffici, si trovano anche spazi dedicati all’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia e un grande salone per convegni e iniziative.

Forza italia e l’affitto di palazzo almagià-fiano

Anche Forza Italia condivide spese simili per le locazioni. Il partito di Silvio Berlusconi paga un affitto di 13 mila 300 euro al mese per il suo quartier generale, ubicato a Palazzo Almagià-Fiano in via in Lucina 17, a pochi passi da Montecitorio. Secondo il bilancio più recente, l’importo totale per “spese per godimento di beni di terzi” ammonta a 223 mila 491 euro, in calo rispetto agli anni precedenti grazie alla chiusura di alcune sedi a Roma e Torino. La sede di via in Lucina, inaugurata nel 2013, ha visto un cambio significativo: inizialmente affittata a 960 mila euro l’anno, è stata ridimensionata a 160 mila euro annuali, con una superficie di circa 300 metri quadrati.

La storia di Forza Italia è segnata da cambiamenti e sfide economiche. Dopo un periodo di difficoltà finanziaria, il partito ha riaperto la sede di via in Lucina, riducendo le dimensioni ma mantenendo un’immagine di prestigio.

Il nazareno e le spese del partito democratico

Il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, affronta spese decisamente più elevate per la sua sede nel Palazzo del Collegio Nazareno, situato nel rione Trevi a Roma. Con un contratto di affitto annuale che sfiora i 502 mila euro, il PD spende circa 41,8 mila euro al mese. Il bilancio 2024 indica che sono stati investiti 431 mila euro in servizi legati alla sede, inclusi vigilanza, manutenzione e pulizia. Le spese per i lavori di ristrutturazione, che ammontano a oltre 404 mila euro, vengono ammortizzate annualmente.

Il Nazareno rappresenta non solo un luogo fisico, ma anche un simbolo per il partito. La sua posizione centrale e le dimensioni generose ne fanno un punto di riferimento per militanti e simpatizzanti. La storia della sede è ricca di eventi significativi, contribuendo a costruire l’immagine del partito nel panorama politico italiano.

Il valore delle sedi politiche

Le sedi politiche non sono semplici luoghi di lavoro, ma rappresentano l’identità e la storia di un partito. Palazzo Grazioli, per Forza Italia, e via della Scrofa per Fratelli d’Italia sono esempi di come un luogo possa diventare un simbolo di appartenenza e di una visione politica. La scelta di una sede può influenzare la percezione pubblica e la strategia comunicativa di un partito.

Negli anni ’70, l’Msi di Almirante si trovò costretto ad acquistare l’immobile in via della Scrofa per evitare problemi legati agli attentati e alle violenze di quel periodo. Questi eventi storici hanno segnato la memoria collettiva e la narrativa politica, rendendo le sedi un elemento chiave nella costruzione dell’identità politica italiana.

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