Botulismo e intossicazioni alimentari: sintomi, trattamenti e cibi da evitare

Franco Fogli

Agosto 12, 2025

La questione dell’intossicazione da botulino ha riacquistato attenzione in Italia, soprattutto a seguito di recenti episodi verificatisi in Calabria e Sardegna. Questo agente patogeno, invisibile ma pericoloso, rappresenta un rischio significativo per la salute pubblica. È fondamentale comprendere la sua natura, i sintomi associati e le misure preventive per evitare contaminazioni alimentari.

Origine e diffusione del botulino

L’intossicazione da botulino è causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che prospera in assenza di ossigeno. Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità avvertono che il batterio può trovarsi nel suolo, nei sedimenti e nella polvere, sotto forma di spore. Queste spore possono contaminare gli alimenti, che diventano pericolosi solo quando le spore si trasformano in cellule vegetative, permettendo al microrganismo di svilupparsi e produrre tossine. Gli alimenti più a rischio sono quelli conservati in modo inadeguato, mentre le conserve naturalmente acide, come la passata di pomodoro e i sott’aceto, risultano generalmente sicure. Anche le marmellate e le confetture, grazie alle elevate concentrazioni di zucchero, non consentono la proliferazione del botulino.

Sintomi e diagnosi dell’intossicazione

L’intossicazione da botulino presenta sintomi iniziali poco specifici, il che può ritardare la diagnosi. Tra i segnali più comuni, che solitamente compaiono tra le 24 e le 72 ore dopo l’ingestione di alimenti contaminati, ci sono la visione doppia, difficoltà a mantenere le palpebre aperte, secchezza delle fauci e difficoltà nella deglutizione. In casi gravi, la situazione può degenerare fino all’arresto respiratorio. È cruciale recarsi immediatamente in ospedale se si sospetta un’intossicazione. Il trattamento prevede la somministrazione di un’antitossina, efficace solo nei primi giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato.

Misure di sicurezza nella preparazione delle conserve

La preparazione di conserve fatte in casa richiede attenzione e rispetto di specifiche norme igieniche. È possibile realizzare conserve sicure, come sottaceti e marmellate, a condizione di seguire procedure corrette. Prima di aprire una conserva, è fondamentale controllare visivamente il contenitore per eventuali segni di alterazione, come perdite di liquido o tappi deformati. Se il contenitore non è più sottovuoto, non si deve assaporare né consumare il contenuto.

Limitazioni della bollitura e congelamento

La bollitura degli alimenti può disattivare la tossina, ma non elimina le spore di botulino. Pertanto, è consigliabile far bollire una conserva sospetta per 5-10 minuti e consumarla immediatamente. Il congelamento, pur rallentando la crescita del batterio, non è una soluzione definitiva, poiché alcune spore possono sopravvivere e riprendere attività una volta scongelato l’alimento. È essenziale mantenere la calma in caso di sospetta intossicazione e contattare il medico al primo segno di sintomi, portando con sé eventuali residui del prodotto contaminato.

La consapevolezza riguardo al botulino e le corrette pratiche di conservazione alimentare sono fondamentali per prevenire situazioni di rischio e garantire la sicurezza alimentare.

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