Un grave episodio di intossicazione alimentare ha scosso la comunità di Diamante, in Calabria, dove un food truck ha somministrato panini contaminati da botulino, causando la morte di due persone. Le indagini avviate dalla procura di Paola hanno rivelato che non solo i panini, ma anche altri alimenti, di diverse tipologie e provenienze, sono risultati contaminati dalla tossina. Le analisi condotte dall’Istituto Superiore di Sanità hanno confermato la presenza di sostanze nocive, portando a un incremento delle indagini.
La procura, sotto la direzione di Domenico Fiordalisi, ha aperto un’inchiesta ipotizzando reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Gli inquirenti stanno escludendo la possibilità che un prodotto confezionato contenesse già il batterio, ipotizzando piuttosto una contaminazione crociata. Questo fenomeno si verifica quando la tossina viene trasferita da un alimento all’altro tramite utensili, mani o insetti, in particolare considerando che i barattoli utilizzati erano stati lasciati aperti.
Ad oggi, il numero degli indagati è salito a dieci, con l’inclusione di un medico del 118 tra le persone sotto inchiesta. Oltre alle due vittime, altre quattordici persone sono attualmente ricoverate all’ospedale Annunziata di Cosenza per intossicazione alimentare da botulino, un dato allarmante che mette in evidenza la gravità della situazione.
Nuovo ricovero all’ospedale Annunziata di Cosenza
Il 11 agosto 2025, un giovane di vent’anni è stato ricoverato all’ospedale Annunziata con sintomi che fanno sospettare un caso di botulismo. Il ragazzo, che è il figlio di una paziente già ricoverata per intossicazione botulinica, è giunto al pronto soccorso nel pomeriggio ed è stato immediatamente trasferito in terapia intensiva per un monitoraggio costante. Nel frattempo, una paziente che aveva ricevuto un’infusione di antitossina botulinica è stata spostata dalla terapia intensiva al reparto di Medicina. Attualmente, i ricoverati sono quindici, di cui cinque in terapia intensiva, tre in Pediatria e sette nei reparti di Area Medica.
Il caso di Diamante ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza alimentare e alla gestione dei prodotti venduti al pubblico. L’attenzione ora è rivolta non solo alle indagini in corso, ma anche alla salute delle persone colpite dall’intossicazione, mentre si cerca di comprendere le cause esatte di questa contaminazione. Le autorità sanitarie stanno lavorando per garantire che situazioni simili non si ripetano in futuro, monitorando attentamente la situazione e adottando misure preventive.
