Il direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha rilasciato delle dichiarazioni significative riguardo a un recente caso di intossicazione da botulino che ha coinvolto un gruppo di persone a Diamante. Il 11 agosto 2025, Bassetti ha sottolineato l’importanza di una maggiore sensibilizzazione tra gli operatori sanitari per migliorare la prevenzione di tali situazioni.
Il caso di intossicazione a diamante
Un cluster di casi di botulismo è emerso a Diamante, in Calabria, portando all’indagine di dieci persone da parte della Procura di Paola. Durante un’intervista con l’agenzia Adnkronos Salute, Bassetti ha evidenziato che se i pazienti affetti da questa intossicazione sono stati dimessi, è probabile che ci sia stata una mancanza di diagnosi appropriata. Il medico ha spiegato che i sintomi tipici di avvelenamento da tossina botulinica includono annebbiamento visivo, vista doppia, ptosi palpebrale e difficoltà nel parlare, segni inequivocabili di una potenziale intossicazione. Secondo Bassetti, è difficile immaginare che un professionista del pronto soccorso non riesca a riconoscere tali manifestazioni cliniche. Tuttavia, ha anche aggiunto che il riconoscimento immediato dipende dalla presentazione clinica dei sintomi.
Indagini e responsabilitÃ
La Procura di Paola ha avviato un’inchiesta per chiarire le responsabilità legate a questo caso di botulismo. Bassetti ha ribadito l’importanza di sensibilizzare ulteriormente il personale sanitario sui sintomi dell’intossicazione da botulino, affinché possano essere riconosciuti tempestivamente. Ha sottolineato che, qualora venga somministrato il siero specifico, la prognosi per i pazienti è generalmente favorevole. Riferendosi ai dati sulla letalità del botulismo, ha indicato che dal 2000 al 2020 la letalità è stata del 3%, suggerendo che la gestione dei casi è stata adeguata in passato. La prevenzione, ha concluso Bassetti, deve essere un obiettivo prioritario per tutti gli operatori sanitari, affinché situazioni simili possano essere evitate in futuro.
L’attenzione su questo tema si fa sempre più urgente, poiché la salute pubblica è in gioco e la formazione continua degli operatori è fondamentale per garantire una risposta adeguata alle emergenze sanitarie.
