La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha lanciato un attacco contro la recente dichiarazione congiunta dei leader europei riguardante i negoziati sull’Ucraina. Questa nota, firmata il 9 agosto 2025 da Giorgia Meloni, primo ministro italiano, Emmanuel Macron, presidente francese, Keir Starmer, premier britannico, Friedric Marz, cancelliere tedesco, Alexander Stubb, presidente finlandese, Donald Tusk, premier polacco, e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è stata definita da Zakharova come “un altro volantino nazista”. La portavoce ha sottolineato come la posizione dei leader europei, in vista del vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, rappresenti un affronto alla Russia.
dichiarazione congiunta e le sue implicazioni
Il documento firmato dai leader europei richiede un cessate il fuoco in Ucraina, ma Zakharova ha chiarito che non si tratta di un’interruzione delle forniture di armi a Kiev, che considera come un supporto ai “terroristi”. Secondo la portavoce, la richiesta di pace avanzata dai leader europei non è altro che una strategia per esercitare pressioni sulla Russia, mentre il vero obiettivo dovrebbe essere il sostegno a un dialogo genuino e costruttivo. Zakharova ha descritto il rapporto tra la presidenza ucraina e l’Unione Europea come una forma di “necrofilia”, un termine forte che evidenzia la sua visione critica nei confronti delle dinamiche attuali.
La dichiarazione congiunta è stata emessa in un momento di crescente tensione, mentre i leader europei si preparano a discutere della situazione in Ucraina e delle relazioni con la Russia. La retorica di Zakharova suggerisce che la Russia percepisca queste iniziative come tentativi di isolamento e delegittimazione, piuttosto che come passi verso una risoluzione pacifica del conflitto. La portavoce ha aggiunto che la pressione sull’Ucraina per raggiungere un accordo di pace non dovrebbe passare attraverso ulteriori misure punitive nei confronti della Russia.
la risposta russa e il contesto geopolitico
La reazione di Mosca è emblematicamente rappresentativa della crescente tensione tra Russia e Occidente. La dichiarazione di Zakharova riflette non solo la posizione del governo russo, ma anche una strategia comunicativa volta a consolidare il sostegno interno e a giustificare le proprie azioni in Ucraina. La Russia, infatti, si trova in una posizione delicata, in quanto deve affrontare pressioni economiche e diplomatiche da parte dei paesi occidentali che supportano l’Ucraina.
In questo contesto, la retorica utilizzata dalla portavoce del ministero degli Esteri russo può essere vista come un tentativo di galvanizzare il sostegno popolare e di presentare la Russia come una vittima di aggressioni esterne. L’uso di termini forti come “necrofilia” serve a suscitare emozioni e a rafforzare la narrativa russa sul conflitto, che viene presentato come una lotta per la sovranità e la sicurezza nazionale.
L’atteggiamento di Mosca nei confronti delle dichiarazioni congiunte dei leader europei evidenzia anche le difficoltà nel trovare un terreno comune per il dialogo. La Russia continua a rimanere ferma nelle sue posizioni, mentre l’Occidente sembra determinato a mantenere la pressione su di essa. Questa dinamica potrebbe avere ripercussioni significative per il futuro delle relazioni internazionali e per la stabilità della regione, mentre il conflitto in Ucraina continua a rappresentare una delle sfide più complesse del nostro tempo.