Suleiman Al-Obeid, calciatore di 41 anni, è stato ucciso a Gaza in un attacco aereo israeliano, suscitando una forte reazione nel mondo del calcio. Il tragico evento è stato confermato mercoledì dalla Federcalcio palestinese (Pfa), che ha descritto Al-Obeid come un simbolo di speranza per molti giovani nel suo paese, guadagnandosi il soprannome di “Pelé palestinese”.
La reazione di Mohamed Salah
Il 10 agosto 2025, l’attaccante del Liverpool, Mohamed Salah, ha espresso il suo disappunto nei confronti della UEFA, la quale non ha fornito dettagli sulla morte di Al-Obeid. Salah ha utilizzato il suo profilo su X per porre domande dirette all’organo di governo del calcio europeo, chiedendo: “Potete dirci come è morto, dove e perché?”. Le sue parole hanno trovato sostegno tra i fan e le personalità pubbliche, tra cui l’ex leader laburista britannico Jeremy Corbyn, che ha commentato: “Ben detto Mo!”.
La reazione della UEFA
La UEFA ha rilasciato una dichiarazione su X, in cui ha descritto Suleiman Al-Obeid come “un talento che ha dato speranza a innumerevoli bambini, anche nei momenti più bui”. Tuttavia, la mancanza di chiarimenti sulla sua morte ha sollevato interrogativi e critiche, non solo da parte di Salah, ma anche da parte di altri esponenti del mondo sportivo e dei diritti umani. La situazione ha evidenziato come il calcio possa essere influenzato da eventi geopolitici e conflitti, rendendo più complessa la relazione tra sport e politica.
Il contesto del conflitto
Gaza, spesso teatro di violenti scontri, ha visto un aumento delle tensioni negli ultimi anni. Gli attacchi aerei israeliani sono diventati una triste realtà per molti cittadini, e la morte di Al-Obeid ha riacceso i riflettori sulla difficile situazione dei palestinesi. Il calciatore, che ha rappresentato la sua nazione con orgoglio, è ora diventato un simbolo della lotta per la giustizia e la pace in una regione martoriata.
La Federcalcio palestinese ha invitato la comunità internazionale a prestare attenzione a tali eventi, sottolineando l’importanza di proteggere gli atleti e garantire i loro diritti. La morte di Al-Obeid non è solo una tragedia personale, ma un richiamo alla necessità di una maggiore consapevolezza e azione per porre fine alla violenza.
Il supporto della comunità calcistica
La reazione di Mohamed Salah ha catalizzato una serie di discussioni all’interno della comunità calcistica globale. Molti giocatori e tifosi si sono uniti al coro di voci che chiedono giustizia per Al-Obeid e chiarezza sulla sua morte. La solidarietà mostrata da Salah e da altri atleti rappresenta un passo importante verso la sensibilizzazione sui diritti umani e la sicurezza degli sportivi in contesti di conflitto.
L’attenzione mediatica su questa vicenda potrebbe portare a un cambiamento nella percezione del ruolo degli sportivi in situazioni di crisi. La morte di Suleiman Al-Obeid, infatti, non è solo una perdita per il calcio palestinese, ma un richiamo a tutti affinché si faccia sentire la voce di chi è in difficoltà.
