Il 10 agosto 2025 segna un momento di riflessione e commemorazione per la scrittrice italiana Michela Murgia, scomparsa due anni fa a causa di un tumore renale al quarto stadio. La sua eredità culturale continua a vivere attraverso le sue opere, che continuano ad essere pubblicate e apprezzate dal pubblico. Nel giugno 2025, la casa editrice Einaudi ha lanciato il volume ‘Anna della pioggia’, una raccolta di racconti che include sia testi inediti che quelli già noti. Inoltre, a settembre, il film ‘Tre ciotole’, ispirato all’omonimo libro di Murgia, sarà presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival.
La vita e la carriera di Michela Murgia
Michela Murgia è nata il 3 giugno 1972 a Cabras, un comune della provincia di Oristano. Prima di intraprendere la carriera di scrittrice, ha svolto numerosi lavori, tra cui insegnante di religione, portiera notturna e venditrice di multiproprietà . Ha anche ricoperto ruoli come consulente fiscale e dirigente in una centrale termoelettrica, oltre a lavorare nel settore dei call center e del marketing telefonico. La sua esperienza in questo ultimo ambito ha ispirato il suo primo libro, ‘Il mondo deve sapere’, pubblicato nel 2006. Questo lavoro, concepito inizialmente come un blog, è stato scritto sotto forma di diario e ha dato origine alla sceneggiatura del film ‘Tutta la vita davanti’, diretto da Paolo Virzì nel 2008 e interpretato da un cast di attori di spicco, tra cui Sabrina Ferilli e Elio Germano.
Nel 2009, Murgia ha pubblicato il suo libro più celebre, ‘Accabadora’, che è stato tradotto in diverse lingue e ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui i premi letterari Campiello e Mondello. Il romanzo affronta il delicato tema della morte assistita attraverso la figura della colei che dà la morte, una figura leggendaria della tradizione sarda. Nel 2017, ha contribuito al dibattito sul femminicidio con la pubblicazione di ‘L’ho uccisa perché l’amavo: falso!’.
Impegno sociale e vita privata
L’impegno di Michela Murgia nel sociale è iniziato con la sua partecipazione all’Azione Cattolica e si è evoluto nel tempo. Ha sostenuto i movimenti indipendentisti sardi, candidandosi a presidente della Sardegna nel 2014, dove ha ottenuto poco più del 10% dei voti. Successivamente, ha collaborato con la Sinistra e con una lista che comprendeva partiti come Rifondazione Comunista e l’Altra Europa, ma non ha raggiunto il 2% alle elezioni europee.
Negli ultimi mesi della sua vita, Murgia ha attirato l’attenzione per la sua vita privata. Dopo aver annunciato la diagnosi di un tumore in fase avanzata, ha preso la decisione di sposarsi in seconde nozze con Lorenzo Terenzi, un regista, definendo le nozze come un atto politico per garantire diritti alla sua famiglia queer ‘allargata’. Sebbene non avesse figli naturali, ha sempre descritto i suoi quattro figli d’anima (fillus de anima in sardo) – Raphael Luis Truchet, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei – con grande affetto, utilizzando questa espressione nelle sue opere per sottolineare i legami significativi che aveva creato nella sua vita.