Etna: nuova bocca effusiva si apre a 3mila metri con colata lavica

Franco Fogli

Agosto 10, 2025

La situazione attuale del vulcano Etna, situato in Sicilia, è caratterizzata da un’attività eruttiva significativa. In data 10 agosto 2025, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha riportato l’apertura di una nuova bocca effusiva, che ha dato origine a una colata lavica a circa 3000 metri di altitudine. Questa colata si sviluppa sul versante meridionale della Bocca Nuova e si dirige verso Sud.

Dettagli sull’eruzione dell’Etna

La nuova colata lavica è stata osservata durante le prime ore della mattinata. Secondo le informazioni fornite dall’INGV, il flusso lavico si è manifestato a seguito dell’apertura di una bocca effusiva, un evento naturale che può avere implicazioni significative per l’area circostante. Il personale dell’INGV è attualmente impegnato in rilievi sul terreno per monitorare l’evoluzione della situazione. È importante sottolineare che, al momento, non si registrano variazioni sismiche significative, il che indica una stabilità relativa della struttura vulcanica.

Osservazioni e monitoraggio dell’attività vulcanica

L’INGV ha specificato che la sorgente del tremore vulcanico è stata localizzata a una quota di 2800 metri, tra la voragine e il cratere di Nord Est. Questo aspetto è cruciale per comprendere la dinamica dell’eruzione e per valutare eventuali rischi per la popolazione e per le infrastrutture nelle vicinanze. Inoltre, non si segnalano attività infrasoniche rilevanti, il che potrebbe suggerire che l’eruzione non sta generando fenomeni acustici significativi.

L’Etna è uno dei vulcani più attivi del mondo e la sua attività eruttiva è costantemente monitorata. Le autorità locali e nazionali sono in allerta e seguono con attenzione gli sviluppi, pronti a intervenire se necessario. L’importanza di un monitoraggio costante è evidente, soprattutto considerando la presenza di centri abitati nelle vicinanze del vulcano.

La situazione attuale richiede attenzione e preparazione, poiché l’Etna continua a rappresentare una sfida sia per i vulcanologi che per le comunità che vivono ai suoi piedi. La collaborazione tra istituzioni scientifiche e autorità locali è fondamentale per garantire la sicurezza della popolazione e per affrontare eventuali emergenze legate a nuove attività eruttive.

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