Il drammatico suicidio di Stefano Argentino, il 27enne accusato dell’omicidio della collega di Università , Sara Campanella, ha scosso la comunità di Messina. Argentino ha deciso di togliersi la vita il 6 agosto 2025 all’interno della casa circondariale di Messina Gazzi, dove era detenuto in attesa di giudizio. Questa tragica vicenda ha portato a un’inchiesta della procura di Messina, che ha avviato accertamenti su quanto accaduto.
Indagini sulla morte di Stefano Argentino
La procura di Messina ha avviato un’inchiesta riguardante la morte di Stefano Argentino, emettendo sette avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone. Queste indagini sono state avviate in seguito al suicidio del giovane, il quale era già in custodia cautelare per l’omicidio di Sara Campanella, avvenuto nei mesi precedenti. La magistratura ha ritenuto opportuno approfondire le circostanze che hanno portato a questo tragico epilogo, in particolare per capire se ci siano state responsabilità da parte di chi gestiva la detenzione di Argentino.
L’autopsia sul corpo del 27enne è prevista per il 12 agosto 2025 e sarà condotta dal medico legale Daniela Sapienza. In quella sede, gli indagati avranno la possibilità di nominare i propri consulenti per seguire l’iter dell’autopsia. Questo passaggio è cruciale per chiarire le cause del suicidio e per valutare eventuali misure di prevenzione che avrebbero potuto essere adottate per garantire la sicurezza del detenuto.
Il contesto dell’omicidio di Sara Campanella
Sara Campanella, collega di Argentino all’Università , è stata uccisa in un episodio che ha suscitato grande attenzione mediatica e sociale. La notizia dell’omicidio ha scosso non solo l’ambiente accademico, ma anche l’intera comunità di Messina. L’omicidio, avvenuto qualche mese prima del suicidio di Argentino, ha portato a un clima di paura e preoccupazione tra gli studenti e il personale universitario.
Le indagini sull’omicidio di Sara Campanella si sono concentrate rapidamente su Stefano Argentino, che ha confessato il delitto. Tuttavia, la sua confessione ha sollevato interrogativi riguardo alla sua sanità mentale e alle condizioni in cui si trovava durante la detenzione. La morte di Argentino ha riaperto il dibattito sulle misure di sicurezza e sul supporto psicologico per i detenuti, soprattutto in casi di alta tensione emotiva come quello di Argentino.
La comunità di Messina attende ora sviluppi dalle indagini della procura, sperando che possano emergere chiarimenti su entrambe le tragiche vicende.
