Patrizia Laurenti, direttore dell’Unità operativa complessa Igiene ospedaliera del Policlinico Gemelli di Roma, ha fornito importanti chiarimenti sul rischio di intossicazione botulinica. Intervenendo all’Adnkronos Salute, Laurenti ha sottolineato che, sebbene il botulismo non sia legato a una stagione specifica, l’aumento delle temperature estive comporta un incremento dei rischi. Questo avviene in un contesto in cui due cluster di intossicazione si sono registrati recentemente in Sardegna e Calabria, causando due decessi, uno in ciascuna regione.
Rischi legati alle alte temperature
Laurenti ha spiegato che le alte temperature estive, insieme all’assenza di ossigeno nelle conserve vegetali, come melanzane e funghi conservati in olio o aceto, e un pH superiore a 4.5, possono favorire la germinazione della spora del botulino. Questo processo porta all’attivazione della spora e alla produzione di una tossina altamente pericolosa, che agisce sul sistema nervoso centrale. La dottoressa ha avvertito della necessità di prestare attenzione alle conserve preparate artigianalmente, suggerendo che anche il pesto fatto in casa, se non consumato immediatamente, dovrebbe essere congelato. La tossina botulinica può causare disturbi visivi, difficoltà nel linguaggio, eccessiva salivazione e problemi nella deglutizione, fino a compromettere i muscoli respiratori.
Prevenzione e sicurezza alimentare
Fortunatamente, Laurenti ha evidenziato che è possibile prevenire il botulismo mantenendo le conserve vegetali in ambienti freschi e acidificandole correttamente. Le passate di pomodoro e le marmellate, ad esempio, sono sempre considerate sicure. È fondamentale non consumare cibi di cui non si conoscono origine e modalità di preparazione e conservazione. Questo consiglio si rivela cruciale soprattutto nei mesi estivi, quando il rischio di intossicazione aumenta.
Riflessioni su un fenomeno preoccupante
Il messaggio di Patrizia Laurenti è chiaro: la sicurezza alimentare deve essere una priorità , specialmente in un periodo in cui le temperature elevate possono favorire la proliferazione di batteri pericolosi. La consapevolezza sui rischi legati alle conserve è essenziale per garantire la salute pubblica. La dottoressa ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di seguire le linee guida per una corretta conservazione degli alimenti e di prestare attenzione ai segnali del nostro corpo.