La Thailandia e la Cambogia hanno raggiunto un accordo sulla questione dei confini, ponendo fine a cinque giorni di violenti scontri lungo il confine tra i due Paesi. Questo accordo è stato siglato il 7 agosto 2025, a seguito di una riunione del Comitato generale per le frontiere, come confermato da un rappresentante thailandese. L’intesa prevede l’estensione di un fragile cessate il fuoco, che ha visto almeno 43 vittime in un conflitto scatenato da una disputa di lunga data riguardante i templi al confine.
Dettagli dell’accordo di cessate il fuoco
Il cessate il fuoco è stato mediato dal primo ministro malese Anwar Ibrahim, presidente del blocco regionale dell’Asean, e ha ricevuto pressioni dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e da un team di mediatori cinesi. L’accordo stabilisce che entrambe le parti si impegnano a fermare ogni tipo di attacco, inclusi quelli contro obiettivi civili e militari. Il documento sottolinea che “questo accordo non deve essere violato in nessuna circostanza”, evidenziando la serietà dell’impegno preso da Thailandia e Cambogia.
Nonostante la tregua, le due nazioni si sono accusate reciprocamente di violazioni durante i primi giorni di cessate il fuoco, con sporadici scontri lungo il confine di 800 chilometri. Tuttavia, la violenza è diminuita nel tempo. Il comunicato congiunto prevede un ulteriore incontro tra le parti entro un mese e chiede di evitare la diffusione di notizie false, per contribuire a ridurre le tensioni.
Le reazioni dei leader coinvolti
Il viceministro della Difesa thailandese, Nattaphon Narkphanit, e il ministro della Difesa cambogiano, Tea Seiha, hanno firmato la dichiarazione congiunta. Durante una conferenza stampa, Tea Seiha ha affermato che l’accordo rappresenta un passo cruciale per fermare lo spargimento di sangue e alleviare le sofferenze di soldati e civili. “Siamo qui per un accordo dettagliato di cessate il fuoco“, ha dichiarato, enfatizzando l’importanza della cooperazione tra le parti.
Nattaphon ha sottolineato l’importanza di dimostrare sincerità e cooperazione affinché le discussioni portino a risultati concreti. L’ambasciatore statunitense in Malesia, Edgard Kagan, presente come osservatore all’incontro, ha avvertito che l’accordo rappresenta solo un primo passo verso una pace duratura. Kagan ha evidenziato che persiste un alto livello di tensione e sfiducia tra le due nazioni, sottolineando l’importanza di comunicare chiaramente l’impegno ai soldati e alle forze di polizia dispiegati al confine.
Le cause del conflitto e le sue conseguenze
Il conflitto tra Thailandia e Cambogia è radicato in una disputa storica riguardante i templi contesi, rivendicati da entrambe le nazioni a causa di una demarcazione imprecisa stabilita dai colonizzatori francesi nel 1907. Gli scontri recenti sono stati i più sanguinosi nella regione negli ultimi dieci anni, costringendo oltre 300.000 persone a sfollare dalle aree di combattimento su entrambi i lati del confine. La situazione rimane delicata e la comunità internazionale continua a monitorare gli sviluppi, sperando in una risoluzione pacifica del conflitto.
