È stata condotta con successo un’operazione cardiochirurgica all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, il 15 marzo 2025, su una bambina di 20 mesi, pesante 12 kg. La piccola paziente presentava un raro teratoma cardiaco, una forma di tumore primitivo, localizzato al centro del cuore. Questo intervento rappresenta un caso eccezionale, poiché nel panorama medico mondiale sono documentati meno di una dozzina di situazioni simili, con tumori collocati nella “crux cordis”, il punto di incrocio tra le quattro camere cardiache.
L’operazione è stata eseguita dal dottor Guido Michielon, direttore della Cardiochirurgia del Gaslini, supportato dal suo team specializzato. L’intervento ha previsto l’uso della circolazione extracorporea e dell’ipotermia moderata. La massa tumorale, di circa 3 cm di diametro, è stata rimossa completamente senza compromettere le strutture vitali del cuore.
Il valore della professionalità medica
Massimo Nicolò, assessore alla Sanità della Regione Liguria, ha sottolineato l’importanza dell’operazione, definendo il Gaslini un’eccellenza nel trattamento dei piccoli pazienti. Ha espresso gratitudine verso il personale coinvolto, evidenziando come la professionalità e la competenza delle équipe multidisciplinari abbiano reso possibile un intervento così complesso e raro. La capacità dell’istituto di affrontare casi delicati come questo dimostra il valore della sanità ligure.
La paziente era stata monitorata fin dal sesto mese di vita attraverso ecocardiografie e risonanze magnetiche. Il tumore stava crescendo e ostruendo l’ingresso ai ventricoli, comprimendo strutture vitali e avvicinandosi a due arterie coronarie principali. Il rischio di infarto e aritmie letali era elevato, e la necessità di un pacemaker permanente era concreta. Renato Botti, direttore generale dell’Istituto Gaslini, ha dichiarato che la gestione di questa patologia rara ha richiesto un approccio multidisciplinare di altissimo livello, coinvolgendo cardiologi, oncologi, anestesisti e infermieri.
Le implicazioni del teratoma cardiaco
I teratomi cardiaci costituiscono una piccola percentuale dei tumori cardiaci congeniti diagnosticati durante il periodo feto-neonatale, ma la loro incidenza in età pediatrica è estremamente bassa. Questi tumori possono causare gravi complicazioni come insufficienza cardiaca, aritmie e distress respiratorio. La localizzazione centrale del tumore nella bambina operata al Gaslini è particolarmente rara, poiché i teratomi cardiaci si trovano di solito nel pericardio o vicino ai grossi vasi. Senza un intervento chirurgico, la mortalità nel primo anno di vita può arrivare fino all’80%.
Quando trattati in centri specializzati, la sopravvivenza a un anno è del 96%, con un’aspettativa di vita che si estende fino all’83% a cinque anni, garantendo una buona qualità della vita in assenza di recidive. La rarità di queste patologie richiede una gestione altamente specializzata, e il caso della bambina dimostra come la diagnosi precoce e l’intervento tempestivo possano fare una differenza significativa nella vita dei pazienti.
