Il dibattito sulle riforme fiscali in Italia si intensificherà dopo la pausa estiva. Il governo sta valutando l’implementazione di una pace fiscale selettiva come strategia per ripristinare l’equilibrio nei conti pubblici. Le discussioni si concentrano sulla necessità di trovare coperture adeguate per le varie misure proposte.

Il 6 agosto 2025, alle 08:06, si è registrato un aumento dell’attenzione sui dossier fiscali che il governo dovrà affrontare al rientro dalle ferie estive. Le proposte, che includono il taglio delle tasse per il ceto medio e la rottamazione quinques, sono state al centro del dibattito politico per mesi, ma non hanno ancora trovato attuazione a causa della necessità di mantenere sotto controllo il bilancio pubblico. Le forze di governo, sebbene divise su alcuni punti, stanno cercando di trovare un accordo per includere queste misure nella manovra di ottobre, sempre che le coperture siano adeguate.
Taglio delle tasse per il ceto medio
Il governo, come evidenziato dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, intende procedere con un abbassamento dell’Irpef per il ceto medio, riducendo l’aliquota intermedia dal 35% al 33%. Questo intervento mira a estendere lo scaglione ai redditi fino a 60mila euro, con un costo stimato di circa 4 miliardi di euro. Tuttavia, se il limite fosse fissato a 50mila euro, il costo complessivo potrebbe diminuire. Questa proposta ha trovato un consenso trasversale tra le forze politiche della maggioranza, in particolare tra Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Ires premiale
Nella prossima manovra, il governo prevede di rendere permanente l’Ires premiale al 20% per le imprese che investono in beni strumentali avanzati e assumono nuovo personale. Questa misura, introdotta con l’ultima legge di bilancio, rappresenta un incentivo significativo per le aziende che desiderano innovare e crescere.
Pace fiscale selettiva
La Lega sta esercitando pressioni per introdurre una rottamazione lunga delle cartelle fiscali, proponendo un piano di pagamento in 120 rate distribuite su 10 anni. Si stanno considerando modifiche al progetto originale per limitare la sanatoria alle cartelle di importo superiore a 50mila euro, con l’introduzione di una prima rata più alta seguita da rate più basse. Attualmente, il disegno di legge è in discussione presso la Commissione Finanze del Senato, con scadenza per gli emendamenti fissata al 12 settembre e l’obiettivo di conclusione entro la fine del mese.
Situazione occupazionale
A maggio 2025, l’Italia ha raggiunto un record di 24,3 milioni di occupati, il dato più elevato registrato dall’Istat dal 2004. Tuttavia, i salari reali sono in forte calo, con una diminuzione del 7,5% rispetto al 2021, secondo l’OCSE. Si segnala anche il fenomeno del fiscal drag, in cui l’aumento dei redditi nominali dovuto all’inflazione porta i lavoratori a scaglioni fiscali più elevati, senza un reale miglioramento del potere d’acquisto. La Lega stava preparando un disegno di legge su questo tema, ma attualmente è in fase di stallo. Si prevede una possibile riconferma o un potenziamento della tassazione ridotta al 5% sui premi di produttività , che ha già dimostrato di essere efficace con oltre 3,7 milioni di contratti attivi.
Le coperture finanziarie
Forza Italia ha espresso contrarietà all’idea di un contributo di solidarietà da parte delle banche per finanziare la rottamazione quinques, come proposto dal leader della Lega Matteo Salvini. Il viceministro Antonio Tajani ha ribadito che non ha senso colpire le banche in questo modo, sottolineando la necessità di trovare soluzioni più efficaci.
Gettito concordato
Il gettito del concordato preventivo biennale è attualmente stimato intorno a 1,6 miliardi di euro, cifra che potrebbe aumentare notevolmente grazie all’estensione del termine per l’adesione al 30 settembre e all’allargamento delle maglie con il ravvedimento bis introdotto nell’ultimo decreto fiscale. L’obiettivo è duplice: incentivare le adesioni e favorire l’emersione spontanea, ampliando così la base imponibile e il gettito fiscale. In un’ottica ottimistica, il governo potrebbe arrivare a contare su meno di 3 miliardi, anche se ciò potrebbe non bastare a coprire il costo del taglio delle tasse per il ceto medio e della pace fiscale nelle loro versioni iniziali. Tuttavia, un aumento del gettito dovuto all’occupazione stabile e a un PIL migliore del previsto, alimentato dal PNRR, potrebbe contribuire a migliorare la situazione delle risorse disponibili.