Ucraina e Russia: “Scaduta la moratoria sui missili a medio-corto raggio”. Witkoff in visita a Mosca domani

Lorenzo Di Bari

Agosto 5, 2025

Mosca ha ufficialmente dichiarato la sua intenzione di non rispettare più le autolimitazioni riguardanti il dispiegamento di missili a medio e corto raggio. Il ministero degli Esteri russo ha comunicato che le condizioni necessarie per mantenere la moratoria, stabilita nel contesto del Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) firmato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, non sono più valide. Questa decisione arriva in seguito alle accuse da parte degli Stati Uniti, che hanno sostenuto che la Russia ha violato l’accordo, portando il presidente Donald Trump, nell’autunno del 2018, ad annunciare il ritiro da tale trattato.

La posizione della Russia sui missili

Nel comunicato del ministero degli Esteri, si legge che Mosca ha preso atto delle misure adottate dall’Occidente, le quali sono considerate una minaccia diretta alla sicurezza della Russia. La nota sottolinea come il dispiegamento di missili di fabbricazione statunitense in Europa e nella regione Asia-Pacifico abbia creato un contesto in cui non sussistono più le condizioni per mantenere una moratoria unilaterale sul dispiegamento di armi simili. Di conseguenza, la Federazione Russa non si considera più vincolata dalle autolimitazioni precedentemente stabilite.

La dichiarazione del ministero evidenzia anche il ripetuto ignorare da parte dell’Occidente degli avvertimenti russi, suggerendo che la situazione attuale richiede misure speciali da parte di Mosca. Questo cambio di rotta da parte della Russia potrebbe avere ripercussioni significative sulla sicurezza globale, in particolare in Europa, dove la tensione tra le potenze continua ad aumentare.

La missione di Witkoff a Mosca

Steve Witkoff, inviato del presidente statunitense Donald Trump, partirà per Mosca domani, 5 agosto 2025, con l’obiettivo di affrontare la crisi ucraina. La Tass ha riportato che Trump ha confermato la missione, programmata per questa settimana. Il Cremlino ha aperto alla possibilità di un incontro tra Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando l’importanza di tali contatti.

Trump ha dichiarato che l’intento della missione è di trovare un accordo per fermare i conflitti in corso, ribadendo però che se la Russia non accetterà di negoziare un cessate il fuoco con l’Ucraina, ci saranno sanzioni. Ha anche osservato come la Russia sia abile nell’aggirare le sanzioni, lasciando aperta la questione su quali saranno gli sviluppi futuri.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha definito la visita di Witkoff come “importante e utile”, esprimendo disponibilità al dialogo e alla cooperazione. La possibilità di un incontro tra Witkoff e Putin rimane aperta, segnalando un potenziale spiraglio per la diplomazia.

Le aspettative di Kiev

Kiev, dal canto suo, ha fissato un termine entro l’8 agosto 2025 per un cambiamento nella posizione russa. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che se non ci sarà un cambiamento, si attiveranno “misure logistiche irreversibili” riguardanti sanzioni secondarie sulle esportazioni di petrolio russo. Podolyak ha sottolineato come questa sia una risposta diretta all’ultimatum di Trump a Putin.

In un’intervista al Guardian, Podolyak ha evidenziato che l’efficacia delle sanzioni sarà valutata in base alla loro capacità di porre fine al conflitto. Ha anche accennato alla possibilità di ulteriori sanzioni e di un incremento della militarizzazione in Ucraina, evidenziando come Trump si sia mostrato disposto a fornire armi all’Europa per supportare l’Ucraina.

A Kiev, le aspettative riguardo alla visita dell’inviato americano sono basse, con pochi segni di ottimismo per un cambiamento sostanziale nella situazione attuale.

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