Gaza, negoziati fermi: “Netanyahu disposto a un’occupazione totale della Striscia”

Franco Fogli

Agosto 5, 2025

Secondo le notizie provenienti da Israele, il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha ricevuto il sostegno del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per un piano che prevede l’espansione delle operazioni militari a Gaza. Questo sviluppo arriva mentre i colloqui per una tregua e la liberazione degli ostaggi sono in una fase di stallo, con Hamas che richiede miglioramenti significativi nella crisi umanitaria come condizione per proseguire i negoziati.

La situazione a Gaza si complica ulteriormente, poiché il governo israeliano sta valutando un’operazione volta a conquistare “totalmente” l’enclave palestinese. Fonti vicine all’ufficio del premier, riportate dalla testata Ynet, affermano che il piano ha ottenuto il via libera da Trump, il quale condivide l’opinione che Hamas non sia realmente interessato a un accordo per la tregua in cambio della liberazione degli ostaggi.

Le parole dello staff di Netanyahu sono chiare: “Il dado è tratto: puntiamo alla piena conquista”. Tuttavia, all’interno dell’apparato di difesa israeliano ci sono forti resistenze a questa strategia. Una fonte ha dichiarato alla CNN che l’espansione delle operazioni di terra nelle aree in cui si sospetta che siano detenuti gli ostaggi potrebbe mettere in grave pericolo la loro vita.

Mentre si attende la convocazione di un gabinetto di guerra da parte di Netanyahu per discutere le prossime mosse, il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha affermato che l’operazione in fase di studio riflette il desiderio di riportare a casa tutti gli ostaggi e di porre fine a questa guerra, soprattutto dopo il fallimento dei colloqui per un accordo parziale.

La posizione Usa, cosa dice Witkoff

Non è chiaro se la strategia del governo israeliano sia in linea con quella di Steve Witkoff, l’inviato del presidente Trump per il Medio Oriente. Sabato scorso, Witkoff ha trascorso tre ore con le famiglie degli ostaggi israeliani, durante le quali ha comunicato che il piano non è quello di estendere la guerra, ma di porvi fine. Secondo quanto riportato dall’Hostages and Missing Families Forum, Witkoff ha affermato che i negoziati devono essere ristrutturati per essere “tutto o niente”, chiedendo la fine del conflitto e il ritorno simultaneo di tutti i 50 ostaggi.

Witkoff ha sottolineato che esiste un piano per porre fine alla guerra e riportare tutti a casa, avvertendo che “qualcuno sarà da biasimare” se gli ostaggi non torneranno vivi in Israele.

Gli ostaggi ancora a Gaza, i video di Hamas e l’appello delle famiglie

Attualmente, cinquanta ostaggi sono ancora detenuti a Gaza, di cui almeno venti sarebbero vivi. La pubblicazione di immagini da parte di Hamas di due ostaggi, Evyatar David e Rom Braslavski, ha suscitato grande sgomento in Israele, poiché i due appaiono in condizioni precarie.

Dopo la diffusione dei video, Netanyahu ha dichiarato che queste immagini dimostrano l’intenzione di Hamas di non voler raggiungere un accordo, cercando piuttosto di diffondere paura attraverso una propaganda orribile. Tuttavia, il forum delle famiglie ha esortato il governo a non espandere la campagna militare a Gaza, affermando che le promesse di liberare gli ostaggi attraverso la vittoria militare sono false.

Il forum ha invitato Israele e Hamas a impegnarsi per riportare a casa i 50 ostaggi, a porre fine alla guerra e a lavorare per la ricostruzione e il rilancio di Israele.

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