Angelo Maria Ricci, noto per il suo talento nel mondo del fumetto italiano, è venuto a mancare lunedì 4 agosto 2025 a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Aveva 79 anni e viveva nella località marchigiana dal 2000. La sua carriera, iniziata nei primi anni ’70, lo ha visto protagonista di storie iconiche come quelle di Mister No, Martin Mystère e Diabolik. La sua ultima opera, “Un alibi perfetto”, è stata pubblicata nel 2023, chiudendo un capitolo di quasi quaranta episodi dedicati al celebre ladro mascherato.
La carriera di Angelo Maria Ricci
Nato a Rieti il 18 giugno 1946, Angelo Maria Ricci ha intrapreso un percorso artistico che lo ha portato a diventare uno dei fumettisti più rispettati in Italia. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte della sua città natale, si è trasferito a Milano nel 1971. Qui, ha avviato la sua carriera come illustratore per la casa editrice L’Esperto. L’anno successivo, ha esordito nel mondo del fumetto realizzando tascabili per adulti per Edifumetto, una delle case editrici più influenti dell’epoca.
Nel 1978, Ricci ha fatto il suo ingresso nel settore del fumetto per ragazzi con la serie Redskate, pubblicata dal Corriere Boy. Tuttavia, è stato nel 1980 che ha raggiunto una svolta significativa nella sua carriera, unendosi alla Sergio Bonelli Editore. Qui ha disegnato un episodio di Mister No, scritto da Alfredo Castelli, avviando una collaborazione che si sarebbe rivelata fruttuosa negli anni successivi. Nel 1982, Ricci ha contribuito al lancio di Martin Mystère, diventando parte integrante dello staff della serie e realizzando numerose storie fino al 1993. La sua abilità nel definire l’identità grafica di queste opere ha lasciato un’impronta duratura nel panorama del fumetto italiano.
Il ritorno al fumetto e l’eredità di Ricci
Dopo un periodo di pausa dall’attività di fumettista, Angelo Maria Ricci si è trasferito a Grottammare nel 2000, dedicandosi all’illustrazione scolastica per una casa editrice locale. Tuttavia, il richiamo del fumetto si è rivelato irresistibile. Nel 2001, Ricci ha fatto il suo ritorno, entrando nello staff di Diabolik per la casa editrice Astorina. Il suo contributo alla serie noir è stato significativo, con numerosi racconti disegnati a matita. A partire dal 2008, ha passato idealmente il testimone al figlio Marco Ricci, che ha curato le chine delle sue storie.
La casa editrice Astorina ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Ricci, sottolineando l’importanza del suo stile inconfondibile e della sua sottile ironia, che lo portava a firmare le tavole nei punti più inaspettati. La sua eredità continua a vivere attraverso le storie che ha creato, ispirando generazioni di lettori e artisti nel panorama del fumetto italiano.
