Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente avvertito i Paesi europei riguardo le conseguenze economiche che potrebbero affrontare se non dovessero rispettare l’impegno di investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Tale dichiarazione è stata rilasciata in un’intervista con la rete CNBC, evidenziando la posizione ferma della Casa Bianca nei confronti delle politiche commerciali con l’Unione Europea.
Il 5 agosto 2025, la Commissione Europea ha preso la decisione di sospendere temporaneamente le contromisure previste contro i dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni europee. Questa scelta è stata comunicata dal portavoce al Commercio Olof Gill durante un briefing stampa a Bruxelles, dove ha confermato che le procedure legali necessarie per la sospensione sono state avviate. La decisione arriva a seguito dell’accordo di Turnberry, siglato in Scozia, che ha posto le basi per una nuova fase nei rapporti commerciali tra le due entità .
Dichiarazioni di Trump sui dazi
In un’intervista con CNBC, Trump ha dichiarato che i Paesi europei potrebbero incorrere in dazi del 35% se non dovessero mantenere le promesse di investimento. Ha sottolineato che l’impegno a investire negli Stati Uniti è stato fondamentale per l’abbassamento dei dazi generali al 15% per l’Unione Europea. Inoltre, ha specificato che i dazi sui prodotti farmaceutici importati potrebbero aumentare drasticamente, raggiungendo il 250% in un periodo compreso tra un anno e un anno e mezzo. Questa politica mira a incentivare la produzione interna di farmaci negli Stati Uniti.
Progresso della dichiarazione congiunta
Un alto funzionario dell’Unione Europea ha riferito che i lavori per la redazione della dichiarazione congiunta, che dovrebbe delineare i termini dei negoziati commerciali tra UE e USA, sono a un avanzato stato di preparazione, con il 95% del testo già pronto. Tuttavia, la finalizzazione dipende dalle controparti statunitensi, attualmente impegnate in trattative con altri partner commerciali. La pubblicazione della dichiarazione, inizialmente prevista per venerdì scorso, è stata rinviata, ma si prevede che venga rilasciata a breve.
La dichiarazione Ue-Usa, pur non essendo giuridicamente vincolante, rappresenta un passo significativo verso una maggiore chiarezza riguardo ai futuri sviluppi nei rapporti commerciali. Sarà essenziale per definire le aree su cui le due parti lavoreranno ulteriormente.
Questioni relative ai prodotti europei
Un alto funzionario dell’Unione Europea ha evidenziato che non tutti i prodotti desiderati dall’UE per l’esportazione negli Stati Uniti beneficeranno immediatamente della riduzione dei dazi. Prodotti come vino, superalcolici e birra non saranno inclusi nella lista dei beni soggetti a dazi “zero per zero” e subiranno un’imposta del 15%. Nonostante ciò, questi prodotti rimangono prioritari per l’Unione Europea, che continuerà a lavorare per convincere gli Stati Uniti a rivedere questa decisione.
L’Unione Europea intende sottolineare l’unicità e la qualità dei propri prodotti, sperando di ottenere un trattamento favorevole per il vino e altre bevande alcoliche, che sono essenziali per l’economia europea. La strategia prevede di far leva sul fatto che gli Stati Uniti, in generale, esentano da dazi le merci che non producono localmente.
Reazioni alle critiche tedesche
La Commissione Europea ha espresso sorpresa per le critiche del ministro dell’Economia tedesco Lars Klingbeil riguardo all’accordo sui dazi. Durante un briefing stampa, Olof Gill ha sottolineato che nessun risultato significativo è stato raggiunto senza il supporto degli Stati membri. Klingbeil ha accusato la Commissione di aver adottato una posizione troppo debole nei negoziati, nonostante la Germania e altri Paesi avessero spinto per un accordo rapido per evitare danni economici.
Gill ha ribadito che il consenso tra gli Stati membri era chiaro e che l’accordo raggiunto ha garantito stabilità e accesso continuo ai mercati statunitensi. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un tetto tariffario del 15%, che protegge le esportazioni europee in un contesto economico instabile.
Le dichiarazioni del ministro tedesco hanno suscitato un certo stupore tra i funzionari europei, che si aspettavano un sostegno più solido alle scelte negoziali intraprese. La Commissione, infatti, ha lavorato per garantire un accesso continuo ai mercati statunitensi, come richiesto dagli Stati membri, inclusa la Germania.