La Procura di Milano ha concluso le indagini riguardanti quattro carabinieri coinvolti in un’inchiesta legata al caso di Ramy. I fatti risalgono a un incidente stradale mortale avvenuto in città , dove due militari sono accusati di aver ostacolato le indagini e di favoreggiamento, costringendo un testimone a cancellare video cruciali dal proprio cellulare. La notizia è stata riportata il 5 agosto 2025.
Le accuse contro i carabinieri
L’inchiesta ha rivelato che i due carabinieri, membri della squadra intervento operativo di Milano, hanno cercato di depistare le indagini legate all’incidente, che ha visto la morte di un giovane in sella a uno scooter. Secondo le accuse, avrebbero forzato un testimone a rimuovere dal proprio telefono nove video che documentavano i momenti immediatamente precedenti e successivi all’incidente. Questo comportamento è considerato un reato di “frode in processo penale e depistaggio” aggravato, in quanto mira a modificare la realtà dei fatti e a fornire dichiarazioni false o reticenti.
Il contesto dell’incidente
L’incidente stradale che ha portato alle indagini si è verificato durante un lungo inseguimento di otto chilometri, terminato all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti. I carabinieri coinvolti nel caso sono accusati di aver agito in modo consapevole, sapendo che le loro azioni avrebbero potuto compromettere le indagini. Altri due militari, che non hanno forzato il testimone a cancellare i video, sono comunque accusati di depistaggio per la loro partecipazione al caso.
Le implicazioni legali
Le accuse formulate dalla Procura di Milano mettono in evidenza la gravità delle azioni dei militari, che non solo hanno ostacolato un’indagine in corso, ma hanno anche violato la fiducia pubblica riposta nelle forze dell’ordine. La legge italiana punisce severamente tali comportamenti, specialmente quando provengono da pubblici ufficiali, che sono tenuti a mantenere un comportamento etico e trasparente.
Le indagini continuano a fare luce su quanto accaduto, mentre il caso di Ramy rimane un tema di discussione sia per la comunità locale che per le autorità competenti. La chiusura delle indagini da parte della Procura segna un passo importante verso la giustizia, ma solleva anche interrogativi sul comportamento dei membri delle forze dell’ordine in situazioni critiche.