Giuseppe Cardillo, direttore della UOC di Chirurgia Toracica presso l’AO San Camillo Forlanini di Roma, ha fornito informazioni cruciali riguardo al trattamento del tumore al polmone, una delle neoplasie più aggressive. In un’intervista rilasciata il 4 agosto 2025, Cardillo ha spiegato che l’intervento chirurgico viene effettuato utilizzando tecniche mininvasive, come la chirurgia robotica o la laparoscopia, permettendo ai pazienti di riprendere una vita normale anche dopo l’operazione.
Il tumore al polmone e la sua diagnosi tardiva
Il tumore al polmone è spesso diagnosticato in fasi avanzate, il che limita notevolmente le opzioni di trattamento. Cardillo ha sottolineato che solo un paziente su quattro risulta operabile al momento della diagnosi. La maggior parte dei pazienti presenta una lunga storia di fumo: l’85% di loro ha fumato almeno 20 sigarette al giorno per 30 anni. La prognosi è particolarmente negativa, con solo il 16% dei pazienti che sopravvive a cinque anni dalla diagnosi. Tuttavia, se il tumore viene individuato in uno stadio iniziale, le possibilità di sopravvivenza possono salire fino all’80%.
Il direttore della UOC ha evidenziato che i sintomi del tumore al polmone possono essere sfuggenti, rendendo difficile una diagnosi precoce. Segnali come una tosse persistente, perdita di peso e presenza di sangue nell’espettorato indicano già una fase avanzata della malattia. Cardillo ha messo in evidenza l’importanza di un programma di screening per i forti fumatori, al fine di migliorare le possibilità di diagnosi precoce e, quindi, di trattamento efficace.
Il caso di Franco Baresi
Franco Baresi, ex calciatore e attuale vicepresidente del Milan, è stato recentemente operato per un nodulo al polmone. A seguito dell’intervento, il Milan ha comunicato che Baresi sta seguendo una “terapia di consolidamento a base di immunoterapico“. Cardillo ha confermato che l’operazione è stata eseguita con successo e che il decorso post-operatorio è stato privo di complicazioni.
Baresi, 65 anni, è noto per la sua carriera sportiva di successo e ora affronta questa nuova sfida con determinazione. Cardillo ha rassicurato che le tecniche mininvasive attuali consentono ai pazienti di recuperare rapidamente, permettendo loro di riprendere una vita normale.
Screening e prevenzione
Il San Camillo Forlanini ha avviato un programma di screening specifico per i forti fumatori, un’iniziativa che non è ancora inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Cardillo ha invitato i cittadini a visitare il sito dell’ospedale per compilare un questionario che determina l’idoneità al percorso di screening. Questo approccio mira a identificare precocemente i casi di tumore al polmone, migliorando le prospettive di trattamento per i pazienti.
Inoltre, Cardillo ha ricordato che il 15% dei pazienti affetti da questa malattia non ha mai fumato. In questi casi, la familiarità gioca un ruolo significativo, e chi ha un genitore con una storia di tumore al polmone dovrebbe considerare di sottoporsi a controlli diagnostici a partire dai 50-55 anni.
La lotta contro il tumore al polmone richiede uno sforzo collettivo per promuovere la consapevolezza e migliorare le tecniche di diagnosi e trattamento, affinché sempre più pazienti possano affrontare questa malattia con maggiori possibilità di successo.