Leader di Hamas: “Il riconoscimento della Palestina frutto degli eventi del 7 ottobre 2023”

Franco Fogli

Agosto 3, 2025

Il 3 agosto 2025, Ghazi Hamad, figura di spicco di Hamas, ha rilasciato dichiarazioni significative ad Al Jazeera, sottolineando come l’ondata di riconoscimenti da parte di diverse nazioni occidentali nei confronti dello Stato palestinese sia direttamente connessa ai tragici eventi del 7 ottobre 2023. Nel suo intervento, Hamad ha evidenziato che questi eventi hanno spinto il mondo a prendere coscienza della questione palestinese, affermando che i “frutti” di quel giorno hanno avuto un impatto notevole sulla geopolitica attuale.

Il riconoscimento dello Stato palestinese

Durante l’intervista, Hamad ha posto una domanda provocatoria: “Perché oggi tutti i Paesi riconoscono uno Stato palestinese? Prima del 7 ottobre, qualche Paese ha mai osato riconoscere lo Stato palestinese?”. Le sue parole suggeriscono che, secondo lui, il massacro del 7 ottobre ha rappresentato un punto di svolta, costringendo le nazioni a riconsiderare le loro posizioni riguardo alla Palestina. Hamad ha affermato che il popolo palestinese merita una patria e che il crescente riconoscimento internazionale è un segno di questo cambiamento.

Recentemente, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia prevede di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese nel mese di settembre. Questa iniziativa è stata accompagnata da dichiarazioni simili del primo ministro britannico Keir Starmer, il quale ha affermato che il Regno Unito seguirà questa strada qualora Israele non trovi una soluzione alla crisi attuale a Gaza. Le posizioni di Macron e Starmer sono state accolte con scetticismo da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dal presidente statunitense Donald Trump, i quali hanno definito tali manovre come un “regalo ai terroristi”.

Le ripercussioni internazionali

Il clima politico internazionale è in continua evoluzione, e il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di paesi occidentali potrebbe avere ripercussioni significative. La situazione in Medio Oriente è stata storicamente complessa e delicata, ma l’attenzione globale si sta spostando, con un numero crescente di nazioni che si dichiarano pronte a sostenere la causa palestinese. Questo cambiamento di atteggiamento riflette una crescente pressione da parte dell’opinione pubblica internazionale e dei movimenti per i diritti umani, che chiedono una soluzione giusta e duratura al conflitto israelo-palestinese.

Le dichiarazioni di Hamad, insieme alle recenti posizioni di leader occidentali, evidenziano un cambiamento nella narrativa globale riguardo alla Palestina. La questione non è più vista solo attraverso la lente del conflitto, ma anche come un problema di diritti umani e autodeterminazione. Le prossime settimane saranno cruciali per osservare come si evolverà questa situazione e quali ulteriori sviluppi potrebbero emergere sul palcoscenico internazionale.

Le azioni e le dichiarazioni dei leader mondiali nei prossimi mesi saranno determinanti nel definire il futuro del riconoscimento dello Stato palestinese e potrebbero costituire un nuovo capitolo nelle relazioni internazionali in Medio Oriente.

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