Il Pontefice è giunto in elicottero a Tor Vergata per la giornata conclusiva del Giubileo dei giovani, avvenuta il 2 dicembre 2025. Subito dopo il suo arrivo, ha salutato la folla presente a bordo della papamobile, interagendo con i giovani provenienti da 146 paesi. Alle 9:30 ha presieduto la messa e l’Angelus, un momento di grande significato spirituale.
Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha dichiarato che oltre un milione di persone ha partecipato all’evento, confermando che le aree erano completamente affollate. Questo dato sottolinea l’importanza dell’evento e l’energia che ha caratterizzato la giornata.
Le parole del Papa: “Siete inquieti perché vivi, aspirate a cose grandi”
Durante la funzione, il Papa ha esortato i giovani a non accontentarsi di una vita monotona, ma a cercare un’esistenza piena di significato, caratterizzata dal dono e dall’amore. Ha affermato che la sete di qualcosa di più grande è insita nell’animo umano e deve essere ascoltata, piuttosto che soffocata da surrogati inefficaci. Ha invitato a riflettere sulla fragilità, un tema che non deve essere considerato un tabù, ma parte della bellezza della vita.
Commentando il Vangelo tratto dal Libro del Qoelet, il Pontefice ha utilizzato l’immagine dell’erba che cresce e appassisce per illustrare la transitorietà della vita, ma anche la bellezza del rinnovamento. Ha paragonato la vita a un prato fiorito, delicato ma capace di rigenerarsi continuamente. Questa metafora evidenzia l’importanza di accettare la fragilità come parte della nostra esistenza.
Leone XIV ha anche descritto l’incontro con Dio come un momento di apertura del cuore, incoraggiando i giovani a permettere a Dio di entrare nelle loro vite. Ha sottolineato che la vera pienezza non deriva da ciò che possediamo, ma da ciò che condividiamo con gioia. Ha avvertito che accumulare beni materiali non basta per una vita soddisfacente.
La celebrazione e l’appello ai giovani
Il Pontefice ha esortato i giovani a guardare oltre le realtà materiali e a cercare ciò che unisce a Dio e agli altri. Ha citato San Giovanni Paolo II, invitando i giovani a fare della loro vita qualcosa di grande, per migliorare se stessi e la società. Ha sottolineato l’importanza di rimanere uniti a Cristo, sostenendo che la preghiera, l’adorazione e la carità sono fondamentali per mantenere viva questa connessione.
In un momento di omaggio a Sant’Agostino, ha ricordato le sfide che i giovani devono affrontare nella loro ricerca di significato. Ha parlato della necessità di affrontare domande profonde sulla vita e la felicità, incoraggiando i giovani a non temere l’irrequietezza, ma a vederla come segno di vitalità.
Leone XIV ha parlato anche delle esperienze condivise dai giovani durante il Giubileo, evidenziando gli incontri e i dialoghi interculturali. Ha incoraggiato a continuare a cercare la santità e a non accontentarsi di meno, promettendo che la luce del Vangelo crescerà in loro e attorno a loro.
Infine, il Pontefice ha affidato i giovani alla Vergine Maria, invitandoli a tornare nei loro paesi con gioia e a diffondere il messaggio di fede e entusiasmo.
La notte di festa dei giovani pellegrini
La notte precedente l’evento è stata caratterizzata da festeggiamenti e poca quiete. I giovani accampati a Tor Vergata hanno dato vita a una vera e propria festa, con alcuni di loro che hanno collegato i telefoni al sistema audio, trasformando la notte in un rave. Nonostante un breve acquazzone, la gioia dei partecipanti non è stata scalfita. La calma è tornata intorno alle 5 del mattino, quando il sistema audio ha cominciato a diffondere musica per preparare i pellegrini all’importante evento della giornata.