Ucraina, Putin annuncia il dispiegamento di missili ipersonici in Bielorussia

Marianna Ritini

Agosto 2, 2025

Il 2 agosto 2025, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la Russia ha avviato la produzione dei nuovi missili ipersonici, noti come Oreshnik, e ha confermato l’intenzione di schierarli in Bielorussia entro la fine dell’anno. Questo sviluppo giunge nonostante le pressioni e gli ultimatum provenienti dal presidente americano Donald Trump, che ha esortato a trovare una soluzione al conflitto in corso tra Russia e Ucraina.

Produzione dei missili Oreshnik

Durante un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, Putin ha rivelato che i preparativi per il dispiegamento dei missili Oreshnik sono già in fase avanzata. “I lavori preparatori sono in corso e molto probabilmente li concluderemo prima della fine dell’anno”, ha dichiarato il leader russo. La prima serie di missili è stata già prodotta e messa in servizio, con l’esercito russo che ha già individuato i siti di dispiegamento in Bielorussia.

Questa mossa rappresenta un passo significativo nella strategia del Cremlino, che continua a perseguire i suoi obiettivi militari nonostante le pressioni internazionali. La produzione dei missili ipersonici Oreshnik è vista come un potenziamento delle capacità offensive della Russia, in particolare in un contesto di crescente tensione con l’Occidente.

Strategia della Russia in Ucraina

Putin ha ribadito la sua determinazione nel proseguire l’Operazione speciale in Ucraina, affermando che le forze armate russe stanno avanzando su tutta la linea del fronte. “Avanziamo su tutta la linea del fronte”, ha dichiarato il presidente, sottolineando l’importanza di raggiungere una pace duratura che garantisca la sicurezza di Mosca. Le forze russe hanno intensificato la loro offensiva, con un incremento delle operazioni militari che ha portato a una significativa conquista di territorio ucraino.

Secondo un’analisi condotta dall’Institute for the Study of War (ISW), le forze russe hanno conquistato 713 chilometri quadrati di territorio ucraino nel mese di luglio, mentre le forze di Kiev hanno recuperato solo 79 chilometri quadrati. Questo segna una netta progressione della Russia, che ha visto un incremento delle sue conquiste rispetto ai mesi precedenti, con un totale di 634 chilometri quadrati guadagnati rispetto ai 588 chilometri quadrati di giugno.

Reazioni internazionali e sanzioni

Le richieste di Donald Trump per una risoluzione del conflitto non hanno avuto un impatto significativo sulla strategia russa. Le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti non sembrano intimorire il Cremlino, che continua a perseguire i suoi obiettivi militari. L’esercito russo ha mantenuto un ritmo sostenuto nelle sue operazioni, consolidando la sua posizione sul campo di battaglia.

La situazione in Ucraina rimane complessa, con la Russia che continua a espandere la sua influenza e il suo controllo su territori chiave. Le tensioni tra Mosca e Washington non mostrano segni di attenuazione, mentre il conflitto si protrae senza una chiara soluzione all’orizzonte. La produzione dei missili Oreshnik rappresenta un ulteriore passo nella strategia russa, che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sicurezza europea e globale.

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