“Sta per esplodere davvero”, cresce la paura per il vulcano più potente del Mediterraneo

Marianna Ritini

Agosto 2, 2025

Il vulcano di Santorini, tra i più potenti e sorvegliati del Mediterraneo, è tornato al centro dell’attenzione per un’attività sismica anomala che negli ultimi mesi ha scatenato un’ondata di preoccupazione tra residenti, turisti e comunità scientifica. Le scosse aumentano, le prenotazioni calano e cresce il timore di una nuova eruzione.

Aumento dei tremori e segnali di attività: cosa sta accadendo sotto Santorini

Santorini, celebre per le scogliere a picco sul mare, le case bianche affacciate sulla caldera e le acque cristalline, sta vivendo giorni di tensione sotterranea. I sismografi, negli ultimi mesi, hanno registrato un netto incremento di scosse nell’area dell’arcipelago delle Cicladi, in Grecia, molte delle quali sono state avvertite chiaramente da turisti e abitanti. Secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i dati rilevati non vanno sottovalutati: sebbene non vi sia un’eruzione imminente, la situazione necessita di monitoraggio costante. Il passato geologico dell’isola non è incoraggiante: circa 3600 anni fa, una delle eruzioni più distruttive della storia distrusse l’antica Thera, generando uno tsunami e modificando la conformazione dell’intera isola. Proprio questa eruzione, si ritiene, potrebbe aver ispirato il mito di Atlantide.

Turismo in bilico: calo di prenotazioni e paura tra i visitatori

Il ritorno di attività sismica ha avuto impatto immediato sul turismo, una delle principali fonti di reddito per Santorini. Hotel e operatori locali hanno registrato un calo delle prenotazioni, soprattutto nelle aree più vicine alla caldera. Le classiche escursioni in barca verso il cratere centrale, solitamente molto richieste, stanno subendo una diminuzione di interesse. La paura di un’eruzione ha portato molti turisti a cambiare destinazione, spostandosi verso isole ritenute più sicure. Tuttavia, nonostante le incertezze, l’afflusso turistico non si è del tutto fermato: albergatori e ristoratori continuano a rassicurare i clienti, sottolineando che non ci sono segnali immediati di pericolo. Alcuni, anzi, sfruttano l’attenzione mediatica come opportunità per attrarre viaggiatori curiosi e appassionati di geologia.

La sfida tra scienza, sicurezza e vita sull’isola

Il dibattito sull’equilibrio tra turismo e sicurezza è diventato acceso. Mentre scienziati e protezione civile chiedono di mantenere alta la vigilanza, molti residenti si oppongono a soluzioni drastiche come evacuazioni precauzionali, temendo di perdere non solo l’estate ma anche la stabilità economica. La popolazione locale, legata profondamente alla propria terra, vive in un mix di orgoglio, resilienza e consapevolezza del rischio. Il vulcano fa parte dell’identità dell’isola, e anche nei momenti più delicati, l’idea di lasciare tutto resta inaccettabile per molti. Intanto, droni e tecnologie avanzate stanno supportando le operazioni di monitoraggio in tempo reale, e l’interesse internazionale per i vulcani sommersi cresce: eruzioni marine potrebbero avere effetti devastanti anche su rotte aeree e marittime, oltre a scatenare tsunami localizzati. La situazione di Santorini, infatti, non è isolata: anche altri vulcani nel bacino del Mediterraneo, come Marsili e Stromboli, sono sotto osservazione.

La bellezza che nasconde la minaccia

Il fascino di Santorini resta indiscusso. Le sue albe rosa, le cupole blu a picco sul mare, le spiagge nere e rosse attirano ogni anno milioni di viaggiatori. Ma dietro quel paesaggio da cartolina si cela una forza primordiale, capace di cambiare tutto in poche ore. E proprio per questo, oggi più che mai, è fondamentale informare i turisti, formare la popolazione, aggiornare piani di evacuazione e sfruttare la scienza come strumento di prevenzione. Il vulcano di Santorini è un promemoria vivente della potenza della Terra, del suo ciclo continuo di distruzione e rinascita. E anche se non ci sono certezze su un’imminente eruzione, una cosa è chiara: ignorare i segnali non è un’opzione.

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