Pensione minima 2025: quanto sale l’importo mese per mese

Franco Fogli

Agosto 2, 2025

Il 2025 porta una boccata d’ossigeno per milioni di pensionati italiani: le pensioni minime sono state aggiornate e l’importo base aumenta, seppur in misura contenuta. Questo adeguamento nasce da una strategia di equità sociale, mirata a sostenere chi percepisce assegni più bassi. Andiamo a scoprire i nuovi valori, le fasce di rivalutazione e l’impatto concreto sugli assegni mensili.

Quanto cresce il trattamento minimo nel 2025

L’assegno minimo INPS è stato aggiornato da 598,61€ a 603,40€ al mese (circa 7.844€ annui), grazie alla rivalutazione provvisoria dello 0,8% stabilita dal decreto del 15 novembre 2024. Inoltre è confermato l’incremento straordinario del 2,2% per le pensioni minime già in vigore, portando l’importo lordo a circa 616,67 € mensili, cifra che include tredicesima e maggiorazioni sociali previste nel 2024.

Come cambia la rivalutazione secondo le fasce pensionistiche

Il 2025 introduce un modello a fasce per la perequazione: chi percepisce fino a 4 volte il minimo (fino a circa 2.394€) riceve l’intera rivalutazione dello 0,8% (100%), chi rientra tra 4 e 5 volte il minimo ha diritto al 90% (0,72%), mentre oltre 5 volte viene applicata una percentuale del 75% (0,60%). Questa modalità garantisce maggiore sostegno a chi ha pensioni basse, riducendo l’impatto negli scaglioni alti.

Le tabelle aggiornate e l’impatto sugli assegni

Le tabelle ufficiali pubblicate da INPS e normative della legge di bilancio mostrano come il valore mensile della pensione minima passi da poco meno di 599€ a 603,40€, con il lordo effettivo che raggiunge circa 616,67€ grazie all’integrazione straordinaria prorogata al 2025. Per le altre fasce, l’aumento reale in valore assoluto dipende dalla percentuale applicata, con incrementi più ridotti per pensione fino a 5 volte il minimo e decrescenti per importi superiori.

Ripercussioni sociali e prospettive future

Il potenziamento delle pensioni minime nel 2025 rappresenta una misura significativa di inclusione sociale: garantisce un reddito dignitoso a chi vive con risorse limitate e stimola la domanda interna, specie di anziani e pensionati. Inoltre, il meccanismo graduale a fasce evita squilibri tra i pensionati con assegni diversi. Per il futuro, mantenere aggiornati gli importi è fondamentale per proteggere il potere d’acquisto in un contesto di inflazione variabile.

In sintesi, il 2025 introduce un lieve aumento della pensione minima, migliora leggermente il tenore di vita dei pensionati più fragili e applica un sistema di rivalutazione proporzionale alle fasce. È importante che i pensionati verifichino il proprio estratto conto sul modello Obis‑M e si informino sulle possibili magginazioni sociali disponibili. Questo aggiornamento rappresenta un passo avanti in termini di giustizia sociale e dignità economica.

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