Morbillo: categorie a rischio e motivazioni dietro la vulnerabilità

Franco Fogli

Agosto 1, 2025

Un nuovo studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler ha rivelato che in Italia quasi il 10% della popolazione è suscettibile al morbillo, mancando di una copertura immunitaria adeguata. Questo dato è particolarmente preoccupante per i giovani adulti di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che si trovano a rischio elevato, specialmente in alcune regioni, nonostante le buone coperture vaccinali nei bambini. La ricerca è stata pubblicata il 1° agosto 2025 sulla rivista “The Lancet Infectious Diseases”, e gli autori hanno sottolineato l’importanza di avviare campagne di recupero vaccinale specifiche per gli adulti.

Dettagli dello studio

Lo studio dell’ISS ha esaminato circa 15.000 casi di morbillo notificati al sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo-rosolia dal 2013 al 2022, registrando 14 decessi. L’analisi ha evidenziato che l’incidenza più alta si è riscontrata tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, ma oltre la metà dei casi ha coinvolto giovani adulti tra i 20 e i 39 anni. Dei casi per cui era noto lo stato vaccinale, quasi il 90% delle persone colpite risultava non vaccinata. I ricercatori hanno approfondito le modalità di trasmissione dei focolai, utilizzando modelli matematici per stimare il numero di individui suscettibili al morbillo nel 2025 in tutte le regioni italiane.

Lo studio ha rivelato che l’88,9% delle infezioni secondarie è stata causata da individui non vaccinati, mentre solo l’1,1% delle infezioni è avvenuta tra persone vaccinate con almeno una dose. Un terzo delle trasmissioni ha coinvolto giovani adulti, che hanno contribuito in modo significativo alla diffusione del virus tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. Inoltre, il 35,5% dei contagi secondari si è verificato in ambito familiare, evidenziando come le dinamiche familiari possano influenzare la diffusione del morbillo.

Analisi regionale della suscettibilità

Nel 2025, il 9,2% della popolazione italiana risulta suscettibile al morbillo, con solo l’88,2% dei giovani sotto i 20 anni considerati immuni. Le percentuali di suscettibilità variano notevolmente a livello regionale. Nelle regioni del Centro-Nord si registrano i tassi più elevati di suscettibili, mentre la provincia di Bolzano e la Calabria presentano le maggiori proporzioni di giovani vulnerabili. Nonostante alcune regioni abbiano raggiunto alti tassi di vaccinazione infantile grazie all’introduzione dell’obbligo vaccinale nel 2017, ciò non ha necessariamente ridotto il rischio di trasmissione, specialmente a causa della presenza di ampie fasce di adulti non immunizzati.

Il numero di riproduzione stimato per il morbillo nel 2025 varia tra 1,31 e 1,78 in tutte le regioni, in linea con le stime di trasmissibilità registrate nei focolai del decennio passato. Gli autori dello studio hanno concluso che gli adulti non vaccinati giocano un ruolo cruciale nella diffusione del morbillo in Italia, evidenziando la necessità di strategie vaccinali mirate e campagne di recupero per questa fascia di popolazione.

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