Megaflash stabilisce un nuovo record mondiale per il fulmine più lungo, 829 km

Lorenzo Di Bari

Agosto 1, 2025

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha recentemente certificato un nuovo record mondiale per il fulmine più lungo mai registrato, misurato a ben 829 km. Questo straordinario fenomeno atmosferico si è verificato nel 2017 negli Stati Uniti, precisamente nelle Grandi Pianure del Nord America, un’area nota per la sua intensa attività temporalesca. Grazie all’uso delle più recenti tecnologie satellitari, il record è stato ufficialmente riconosciuto, evidenziando l’importanza di tali scoperte per la sicurezza pubblica.

Il megaflash: un evento straordinario

Il megaflash, come è stato definito, ha avuto luogo nell’ottobre 2017 durante un violento temporale che ha colpito una vasta area, estendendosi dal Texas orientale fino a Kansas City. La distanza coperta dal fulmine è paragonabile a quella che separa Parigi da Venezia, un tragitto che un’auto percorrerebbe in circa otto o nove ore, mentre un volo commerciale impiegherebbe almeno 90 minuti. Questo straordinario evento mette in luce non solo la potenza della natura, ma anche i rischi associati ai fulmini, che rappresentano una seria minaccia per la vita umana e possono causare danni significativi.

Il segretario generale dell’Omm, Celeste Saulo, ha sottolineato come i fulmini, pur essendo fonte di meraviglia, possano anche comportare gravi pericoli. Ogni anno, numerose vittime sono registrate a causa di questi fenomeni, rendendo prioritario il monitoraggio e la prevenzione attraverso iniziative come “Early Warnings for All”. Le scoperte recenti pongono l’accento sulle preoccupazioni legate alla sicurezza pubblica, in particolare per quanto riguarda le nubi elettriche, che possono generare fulmini di grande portata e influenzare il settore dell’aviazione, oltre a provocare incendi boschivi.

Il precedente record e i progressi scientifici

Il nuovo record di 829 km ha superato il precedente, stabilito il 29 aprile 2020, di 768 km. Quest’ultimo era stato registrato in alcune aree degli Stati Uniti meridionali e aveva un margine di errore di ± 8 km. La certificazione del nuovo record è stata effettuata dal Comitato per gli Estremi Meteorologici e Climatici dell’Omm, che si occupa di mantenere registri ufficiali degli eventi atmosferici estremi a livello globale e regionale. I risultati sono stati pubblicati sul Bulletin of the American Meteorological Society, evidenziando l’importanza delle tecnologie satellitari nella misurazione e documentazione di eventi meteorologici estremi.

Randall Cerveny, relatore del rapporto sugli estremi meteorologici e climatici dell’Omm, ha dichiarato che questo nuovo record dimostra la potenza della natura e i progressi scientifici compiuti nell’osservazione e valutazione di tali eventi. Cerveny ha anche suggerito che potrebbero esistere eventi ancora più estremi che saranno registrati man mano che le misurazioni di fulmini di alta qualità continueranno a accumularsi nel tempo. La continua evoluzione delle tecnologie di monitoraggio offre nuove opportunità per comprendere meglio questi fenomeni naturali e le loro implicazioni per la sicurezza pubblica.

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