“Denuncia di un figlio: indennità di accompagnamento negata a padre invalido”

Marianna Ritini

Agosto 1, 2025

Riccardo Rondelli ha espresso il suo profondo disappunto riguardo alla situazione di suo padre, un anziano di 86 anni, che si trova a fronteggiare una realtà che definisce “ingiustizia“. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos il 1° agosto 2025, Rondelli ha raccontato le difficoltà che la sua famiglia sta affrontando a causa del rifiuto dellINPS di riconoscere il diritto allindennità di accompagnamento per suo padre, un uomo invalido al 100% e con gravi difficoltà motorie.

Rondelli ha sollevato una questione cruciale: come può un anziano con tali condizioni di salute non avere diritto allaccompagnamento? La sua frustrazione è palpabile mentre descrive il passaggio da un sistema in cui laccompagnamento veniva concesso con facilità a una realtà attuale in cui è riconosciuto solo se lanziano è costretto a rimanere a letto. “Non importa se non è in grado di lavarsi, assumere la terapia farmaceutica o andare in bagno autonomamente”, ha sottolineato Rondelli.

Il rifiuto dell’indennità e la documentazione medica

Il rifiuto dellindennità di accompagnamento è stato considerato da Rondelli come un atto incomprensibile. La Commissione medica dellINPS, nel suo ultimo esame obiettivo, ha descritto suo padre con una “deambulazione limitata”, evidenziando che lanziano ha bisogno di appoggio per camminare e presenta difficoltà nel mantenere posture autonome. Inoltre, è stato certificato che il paziente indossa un catetere vescicale e ha problemi di udito, nonostante utilizzi protesi acustiche. La documentazione medica afferma chiaramente che si tratta di un “paziente non autosufficiente”.

Rondelli ha spiegato che la sua famiglia ha presentato la domanda di accompagnamento per suo padre circa tre anni fa, ricevendo un primo rifiuto. Dopo aver ripetuto la richiesta, il risultato è stato lo stesso. La terza richiesta, presentata a giugno 2025, ha portato a un ulteriore diniego, nonostante il peggioramento delle condizioni di salute dellanziano. “È frustrante vedere che nonostante i nostri sforzi e le evidenze mediche, ci viene negato il supporto necessario per garantire a mio padre la cura di cui ha bisogno”, ha aggiunto Rondelli.

La situazione familiare e il ricorso

La situazione di Rondelli è ulteriormente complicata dalla condizione di sua madre, anch’essa invalida e le cui condizioni stanno peggiorando. La famiglia si trova a dover gestire le necessità quotidiane di entrambi i genitori, spesso ricorrendo all’aiuto di assistenti esterni. “Mandiamo qualcuno tre volte a settimana per assistere i nostri genitori, ma non possiamo sempre garantire la loro presenza. Hanno bisogno di qualcuno ogni giorno”, ha spiegato Rondelli.

Con la determinazione di affrontare lingiustizia percepita, Rondelli ha annunciato che è pronto a presentare ricorso contro il rifiuto dellINPS. “Io e mio padre abbiamo sempre lavorato e pagato le tasse, siamo persone oneste. È umiliante trovarsi in questa situazione”, ha concluso Rondelli, evidenziando la sua volontà di combattere per i diritti di suo padre e di altre persone che potrebbero trovarsi nella stessa condizione.

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