Il tennista italiano Luciano Darderi, fresco vincitore di tre titoli ATP nelle ultime settimane, ha condiviso le sue aspirazioni e riflessioni in un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos. Con un percorso che lo ha visto trionfare in tornei da Marrakech a Umago, passando per Bastad, Darderi si è affermato come uno dei protagonisti del tennis azzurro nel 2025. Nonostante i successi, il giovane atleta mantiene un approccio umile e determinato, sottolineando l’importanza di rimanere concentrato e con i piedi per terra.
Il recupero dall’infortunio e il ritorno in campo
Dopo la vittoria nel torneo di Umago, il tennista ha subito un infortunio alla caviglia sinistra, aggravato da una tallonite che lo ha costretto a fermarsi. Darderi ha dichiarato: “Ho avuto un problema alla caviglia sinistra negli ultimi punti della finale, ma già da un paio di giorni stavo facendo i conti con una tallonite dolorosa. Sto recuperando bene, con l’aiuto del fisioterapista e del personal trainer del mio team.” Questo periodo di recupero è fondamentale per Darderi, che punta a tornare in campo al torneo di Cincinnati, dove spera di essere testa di serie.
Il tennista ha anche parlato del suo percorso di crescita nel ranking ATP. Da un modesto numero 771 nel 2021, oggi occupa la posizione 35, con l’obiettivo di entrare nei primi 20. “Il mio best ranking è il numero 32, nel luglio 2024. Adesso nella race sono 26 al mondo e l’ho già detto all’inizio dell’anno, quando non tutto girava al meglio. L’obiettivo è entrare nei primi 20, poi vedremo,” ha spiegato Darderi, dimostrando una chiara ambizione di crescita.
Il movimento tennistico italiano e il rapporto con Sinner
Il tennista ha evidenziato il momento d’oro del movimento tennistico italiano, con nomi di spicco come Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Darderi ha affermato: “Consolidare il mio ranking. Ora mi piacerebbe essere nei primi 30 al mondo in maniera stabile.” Riguardo a Sinner, ha chiarito il loro rapporto: “Con Jannik ho un rapporto ottimo. Non gli ruberei nulla, siamo diversi. Ognuno di noi ha il suo percorso di crescita.” Questo spirito di collaborazione e rispetto reciproco sembra caratterizzare il panorama tennistico italiano.
Le radici argentine e il legame con l’Italia
Nato in Argentina, Darderi ha ottenuto la cittadinanza italiana grazie a suo nonno e si è trasferito in Italia all’età di 10 anni. Ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto all’inizio della sua carriera, in particolare da Marcello Macchione, un maestro che lo ha guidato nei suoi primi passi nel tennis italiano. Darderi ha dichiarato: “Tanti amici, soprattutto nel primo periodo a Roma, mi hanno dato una mano. Il primo ringraziamento è per Marcello Macchione, un maestro a cui devo tanto. Mi è stato molto vicino.”
Quando gli è stato chiesto in cosa si sentisse più argentino e in cosa più italiano, ha risposto con un sorriso: “Difficile. Di sicuro, argentino nel mangiare. Italiano per il vestire, le macchine, la pasta cacio e pepe.” Questo mix culturale arricchisce la sua identità, rendendolo un rappresentante unico del tennis azzurro.
Il sogno della Coppa Davis
Infine, Darderi ha espresso il suo sogno di vincere la Coppa Davis, un traguardo che rappresenterebbe il culmine della carriera per molti atleti. Ha affermato: “Mi piacerebbe vincerla e avere l’onore di essere ricevuto con la squadra dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Quirinale.” La sua determinazione e il suo spirito di squadra sono chiari, e i sostenitori del tennis italiano possono solo augurarsi che il talento di Darderi continui a brillare nei prossimi anni.
