Il mondo della musica rock britannica piange la scomparsa di Paul Mario Day, il primo cantante della leggendaria band heavy metal Iron Maiden, deceduto all’età di 69 anni. La notizia, riportata il 30 luglio 2025, è stata confermata da alcuni ex colleghi e musicisti che hanno condiviso con lui palchi e studi di registrazione durante il periodo d’oro della New Wave of British Heavy Metal. Il ricordo di Day rimarrà indelebile per chi ha vissuto l’epoca della musica metal.
Gli esordi con gli Iron Maiden
Paul Mario Day nacque in Inghilterra e nel 1975 fu scelto da Steve Harris, il fondatore e bassista degli Iron Maiden, per unirsi alla band in un momento in cui il gruppo era ancora in fase embrionale. La sua permanenza, però, fu di breve durata: dopo circa dieci mesi, Day fu sostituito, ritenuto mancante di “energia e carisma” sul palco. In un’intervista, aveva raccontato: “Quando cantavo negli Iron Maiden eravamo solo una band da pub. Nessuno voleva ascoltarci. Eravamo tutti degli sconosciuti che cercavano di fare buona musica e conquistarci un pubblico”.
Nonostante non abbia mai inciso brani ufficiali con la band, Day ha fatto parte del primo nucleo che ha contribuito a creare una delle formazioni metal più influenti della storia. Nel corso degli anni, ha dichiarato di aver co-scritto “Strange World“, una traccia presente nell’album di debutto della band pubblicato nel 1980, pur non ricevendo credito formale. “Fa ancora male pensare che la prima canzone che ho composto sia finita su un album di grande successo e nessuno sappia che è anche merito mio”, aveva affermato. Tuttavia, nel 2019, Day aveva dichiarato di aver superato la questione e di non nutrire più rancore.
La carriera dopo gli Iron Maiden
Dopo la sua esperienza con gli Iron Maiden, Paul Mario Day continuò la sua carriera musicale con i More e i Wildfire, gruppi che contribuirono a definire il suono del metal britannico tra gli anni ’70 e ’80. Nel 1985, entrò a far parte di una nuova formazione degli Sweet, un gruppo simbolo del glam rock britannico, guidato dal chitarrista Andy Scott e dal batterista Mick Tucker. Durante gli anni ’80, Day si trasferì in Australia, dove continuò a dedicarsi alla musica fino alla fine della sua carriera.
La sua eredità nel panorama musicale rimane significativa, non solo per il suo contributo agli Iron Maiden, ma anche per il suo ruolo nello sviluppo del metal britannico. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma il suo impatto sulla musica continuerà a vivere nei cuori e nelle menti dei fan e dei musicisti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di ascoltare la sua voce.