Ucraina, la Russia esaurisce le armi: Mosca si rivolge a fornitori esteri

Marianna Ritini

Luglio 29, 2025

Secondo le fonti di intelligence di Kiev, il Cremlino si sta preparando a investire circa 1.100 miliardi di dollari per il riarmo nei prossimi undici anni. Questa previsione è emersa in un’analisi pubblicata dal Kyiv School of Economics Institute (Kse) il 29 luglio 2025, evidenziando le difficoltà che la Russia sta affrontando a causa della guerra in corso in Ucraina.

L’analisi del Kse mette in luce come, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, la Russia abbia drasticamente ridotto le proprie scorte di armamenti, una volta abbondanti, risalenti all’era sovietica. Le stime indicano che le spedizioni dai principali depositi russi scenderanno da un massimo di 242.000 tonnellate nel 2022 a 119.000 tonnellate nel 2025. Pavlo Shkurenko, analista del Kse, ha dichiarato al Financial Times che la Russia sta inviando meno materiali per la ristrutturazione e la riparazione rispetto alla capacità delle officine di gestirli. Le attrezzature di migliore qualità e più facilmente riparabili sono state le prime a essere trasferite.

La Russia ha cercato di riadattare le attrezzature obsolete per il combattimento, tra cui numerosi carri armati T-72 e T-80, originariamente prodotti negli anni ’70, che sono stati avvistati in Ucraina. Anche i carri armati T-54, la cui produzione è iniziata alla fine degli anni ’40, sono stati segnalati in uso. Tuttavia, alcuni esperti militari avvertono di non considerare la diminuzione delle consegne di veicoli blindati come un segno che le forze russe stiano perdendo efficacia. Questi analisti sottolineano che le tattiche militari russe si sono evolute per utilizzare meno veicoli e che le forze armate stanno investendo per accumulare nuove scorte.

Le forniture straniere di armi

L’analisi del Kse evidenzia la crescente dipendenza della Russia da alleati asiatici, dovuta alla diminuzione delle sue risorse interne. Attualmente, l’industria della difesa russa si affida alle forniture cinesi e alle munizioni provenienti dalla Corea del Nord. Nel 2024, circa il 52% delle spedizioni etichettate come “materiali esplosivi” destinate agli arsenali russi proveniva da Nakhodka, un porto sul Mar del Giappone utilizzato dalla Corea del Nord. Le spedizioni da questa regione sono aumentate da zero prima dell’inizio del conflitto a 250.000 tonnellate entro il 2024.

Quanto spenderanno

Questo studio è in linea con le affermazioni di Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, che ha dichiarato che la Corea del Nord ha fornito il 40% delle munizioni alla Russia. Budanov ha anche indicato che la Russia prevede di spendere 1.100 miliardi di dollari per il riarmo nei prossimi undici anni, in preparazione di una potenziale guerra su larga scala. Un’analisi dell’intelligence sudcoreana ha rivelato che la Corea del Nord ha inviato 28.000 container alla Russia, e sono noti i trasferimenti di missili balistici, obici e persino truppe. Inoltre, sono state identificate circa 13.000 tonnellate di materiale esplosivo, probabilmente di origine iraniana, in base ai punti di ingresso nella catena logistica vicino al Mar Caspio.

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