Napoli, il Tar annulla le ‘zone rosse’: accolto il ricorso delle associazioni

Franco Fogli

Luglio 29, 2025

Il 29 luglio 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha emesso una sentenza significativa annullando l’ordinanza della Prefettura di Napoli, che aveva prorogato i divieti in alcune aree considerate a rischio nella città. Questo provvedimento è stato oggetto di un ricorso presentato da diverse associazioni, che hanno contestato la legittimità della misura ispirata a una direttiva del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Il ricorso delle associazioni e la decisione del Tar

Il ricorso, presentato da gruppi di cittadini e associazioni locali, ha messo in discussione la necessità di mantenere le restrizioni nelle cosiddette “zone rosse” di Napoli. Secondo i legali che hanno rappresentato gli interessi dei ricorrenti, l’ordinanza della Prefettura non si basava su motivazioni adeguate e non rifletteva un’emergenza eccezionale. La sentenza del Tar ha confermato questa posizione, evidenziando che non esistevano giustificazioni valide per l’uso prolungato dei poteri straordinari da parte della Prefettura.

In particolare, il Tar ha sottolineato che l’assenza di una motivazione nuova e convincente per giustificare le restrizioni rendeva l’ordinanza illegittima. La decisione è stata accolta con favore dai gruppi che hanno promosso il ricorso, i quali hanno interpretato il verdetto come un’importante affermazione della legalità costituzionale. La nota ufficiale del tribunale ha messo in risalto la necessità di rispettare i diritti fondamentali dei cittadini, opponendosi a qualsiasi tentativo di normalizzare l’uso di poteri straordinari.

Le implicazioni della sentenza per Napoli

La sentenza del Tar rappresenta un passo significativo nel dibattito riguardante la gestione della sicurezza pubblica a Napoli. Con l’annullamento dell’ordinanza, le autorità locali si trovano ora a dover rivedere le loro strategie per affrontare le problematiche di sicurezza senza ricorrere a misure restrittive che possano violare i diritti dei cittadini. Questo potrebbe portare a un ripensamento delle politiche di sicurezza e a un maggiore coinvolgimento della comunità nella definizione delle stesse.

Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, dovrà ora considerare la sentenza e le sue conseguenze. La decisione del Tar potrebbe influenzare altre città italiane che si trovano in situazioni simili, creando un precedente giuridico che limita l’uso dei poteri prefettizi straordinari. Le autorità dovranno quindi trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza pubblica e il rispetto dei diritti civili.

La reazione della popolazione e delle associazioni locali sarà cruciale nei prossimi mesi. Molti cittadini hanno espresso preoccupazione per le conseguenze delle misure restrittive e hanno chiesto un maggiore dialogo tra le autorità e la comunità. La sentenza del 29 luglio potrebbe quindi rappresentare un’opportunità per avviare un confronto costruttivo su come affrontare le sfide legate alla sicurezza in modo più inclusivo e rispettoso dei diritti fondamentali.

×