Il 29 luglio 2025, il ricercatore Silvano Vinceti ha presentato una nuova e intrigante teoria riguardante l’identità del ponte rappresentato sullo sfondo della celebre Gioconda di Leonardo da Vinci. Secondo Vinceti, le evidenze raccolte nel suo recente libro, “La Gioconda svelata” (Susil Edizioni), suggeriscono che il ponte in questione sia il ponte Romito, situato a Laterina, in provincia di Arezzo. Questo nuovo sviluppo si inserisce in un dibattito che dura da decenni, alimentato da diverse ipotesi sul soggetto del dipinto.
Le evidenze del ponte romito
Nel suo libro, Vinceti rivela un elemento significativo: un antico muro in pietra utilizzato per la captazione delle acque dell’Arno. Questo muro, che si trova a valle del ponte Romito, sarebbe responsabile della creazione di un’onda anomala, un dettaglio che appare sia in uno studio preparatorio di Leonardo, sia nella Gioconda esposta al Louvre. Secondo Vinceti, questo gorgo d’acqua rappresenta una caratteristica distintiva che potrebbe rivelare l’ispirazione del maestro toscano.
Il ricercatore sottolinea che il muro in pietra è stato utilizzato storicamente per alimentare un mulino, documentato tra il 1501 e il 1504, periodo in cui Leonardo si trovava nella regione del Valdarno. Questo legame temporale e geografico rafforza l’ipotesi di Vinceti, che evidenzia come il gorgo d’acqua, presente nel dipinto, possa essere il risultato di questo antico sistema idraulico.
Il contributo di carlo pedretti
A sostegno della sua teoria, Vinceti cita anche il lavoro dello storico dell’arte Carlo Pedretti, il quale aveva notato un dettaglio simile in una versione “giovane” della Gioconda, appartenente a una collezione privata in Francia. Pedretti aveva descritto come, nel punto di uscita dell’ansa che precede il ponte, fosse visibile un accenno di gorgo d’acqua. Questo riscontro, secondo Vinceti, conferma l’importanza di questo elemento idraulico nell’interpretazione dell’opera di Leonardo.
Vinceti osserva che il ponte Romito, a differenza di altre strutture candidate nel corso degli anni, presenta un sistema di captazione idrica e un mulino coevo all’epoca di Leonardo, rendendolo unico. Questi dettagli, apparentemente marginali, potrebbero fornire nuove chiavi di lettura per il famoso dipinto.
Il contesto storico del ponte romito
Il ponte Romito non era solo un’infrastruttura di passaggio, ma rappresentava un nodo strategico per il commercio tra il Valdarno e Siena. Vinceti ricorda che il ponte era associato al pagamento di un dazio, evidenziando così la sua rilevanza economica e sociale nel contesto storico dell’epoca. Questa presenza attiva nel tessuto della vita quotidiana avrebbe potuto catturare l’attenzione di Leonardo, influenzando la sua opera.
L’ipotesi del ponte Romito, pur essendo una delle molte proposte nel dibattito sull’identità del ponte della Gioconda, offre una nuova prospettiva grazie al suo focus su un dettaglio trascurato. La scoperta del gorgo d’acqua, generato da un muro dimenticato, potrebbe rivelarsi significativa per la comprensione del paesaggio leonardesco e della sua rappresentazione artistica.
La ricerca di Vinceti non pretende di risolvere una questione complessa, ma piuttosto di stimolare ulteriori discussioni e riflessioni su un’opera che continua a suscitare interesse e dibattito. Con ogni nuova scoperta, il legame tra l’arte e la realtà storica si fa sempre più profondo, suggerendo che anche i più piccoli dettagli possono avere un impatto significativo nell’interpretazione delle opere di grandi maestri come Leonardo da Vinci.
