Gaza: nuovi raid causano la morte di almeno 34 persone dall’alba, Olanda blocca l’ingresso ai ministri israeliani

Lorenzo Di Bari

Luglio 29, 2025

Almeno 34 palestinesi hanno perso la vita a causa di operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato da fonti ospedaliere e dalla rete al-Jazeera. Gli attacchi, iniziati all’alba del 29 luglio 2025, hanno colpito in particolare la zona a nord di Nuseirat, dove si sono registrati i primi decessi. Le informazioni iniziali parlavano di almeno 30 vittime, ma il bilancio è rapidamente salito.

Reazione dell’Olanda e commento di Ben-Gvir

L’Olanda ha deciso di vietare l’ingresso nel proprio territorio ai ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir. Questa misura fa parte di un’iniziativa più ampia per esercitare pressione su Israele in relazione alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Il ministro degli Esteri olandese, Caspar Veldkamp, ha comunicato che la decisione è stata presa in risposta alle dichiarazioni dei due funzionari israeliani, accusati di incitare alla violenza contro la popolazione palestinese e di sostenere la pulizia etnica nella regione.

Veldkamp ha affermato che il governo olandese ha dichiarato Smotrich e Ben-Gvir “persone non grate”, impegnandosi a registrarli come stranieri indesiderati nel Sistema di informazione Schengen. Inoltre, ha convocato l’ambasciatore israeliano per chiedere al governo di Benjamin Netanyahu di modificare il proprio approccio, sottolineando che la situazione attuale è “intollerabile e indifendibile”. Veldkamp ha anche dichiarato che l’Olanda continuerà a esercitare pressioni su Hamas per ottenere un cessate il fuoco.

In risposta a queste misure, Ben-Gvir ha pubblicato un post su X, affermando che, nonostante il divieto di ingresso in Europa, continuerà a lavorare per il bene di Israele e per combattere Hamas. Ha descritto i suoi nemici come violenti e sanguinari, lamentando il fatto che in Europa i terroristi siano accolti mentre un ministro ebreo israeliano non è gradito. Ben-Gvir ha concluso il suo messaggio evidenziando un apparente doppio standard nella percezione del terrorismo.

Il contesto della crisi umanitaria a Gaza

La Striscia di Gaza, già afflitta da anni di conflitto e blocco, sta vivendo una crisi umanitaria senza precedenti. Gli attacchi aerei israeliani, in risposta a provocazioni da parte di gruppi militanti, hanno portato a un aumento esponenziale delle vittime tra la popolazione civile. Le strutture sanitarie, già al collasso, faticano a far fronte al numero crescente di feriti e a garantire assistenza medica adeguata.

Le organizzazioni internazionali hanno avvertito della necessità urgente di un intervento umanitario per alleviare la sofferenza dei civili. Le condizioni di vita nella Striscia sono estremamente precarie, con accesso limitato a cibo, acqua potabile e assistenza sanitaria. Le tensioni tra Israele e i gruppi militanti continuano a intensificarsi, rendendo sempre più difficile trovare una soluzione pacifica al conflitto.

La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione la situazione, mentre i governi di vari Paesi cercano di mediare per un cessate il fuoco duraturo. Tuttavia, le divergenze politiche e le accuse reciproche tra le parti coinvolte rendono complessa la ricerca di un accordo che possa portare stabilità nella regione.

La crisi a Gaza e le reazioni internazionali, come il divieto di ingresso per i ministri israeliani da parte dell’Olanda, evidenziano le sfide persistenti nel tentativo di affrontare le problematiche legate ai diritti umani e alla sicurezza in un contesto così delicato.

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