“Dispersi considerati disertori per celare le perdite in Ucraina”

Marianna Ritini

Luglio 29, 2025

Il 29 luglio 2025, la testata giornalistica indipendente russa IStories ha rivelato una pratica preoccupante all’interno delle forze armate russe. Secondo le informazioni riportate, i comandanti militari starebbero classificando i soldati dispersi come disertori per nascondere l’entità reale delle perdite subite durante il conflitto in Ucraina. Questa manovra non solo distorce la verità riguardo al numero di soldati coinvolti, ma serve anche a evitare l’erogazione di benefici sociali alle famiglie dei militari deceduti.

Falsificazioni e reclami, il caso

IStories ha ricevuto oltre 50 segnalazioni da parte di familiari di soldati dispersi, che hanno denunciato la falsificazione di documenti da parte dei comandanti militari al Cremlino. Le indagini hanno rivelato irregolarità simili in almeno 25 unità distribuite su 11 regioni russe. In molti di questi casi, i documenti attestano che i soldati sono scomparsi durante operazioni di combattimento. Nonostante le normative stabiliscano che un soldato non possa essere designato come disertore senza una valida motivazione, l’indagine ha evidenziato che, in pratica, anche il semplice non rispondere a una chiamata di servizio può portare a tale classificazione. Un caso particolarmente inquietante ha visto un soldato continuare a essere registrato come disertore anche dopo la sua morte e sepoltura.

Dispersi e morti, numeri record nei tribunali russi

Tra gennaio e giugno 2025, i tribunali militari russi hanno esaminato oltre 26.000 casi relativi a individui dichiarati dispersi o deceduti, superando il totale delle pratiche registrate nell’intero anno precedente. Questa cifra è emersa grazie a un rapporto pubblicato a giugno dal media indipendente russo Mediazona, sempre citato dal Kyiv Independent. Nel 2024, oltre 50.000 soldati russi erano stati ufficialmente catalogati come disertori e accusati di evasione del servizio militare, secondo quanto riportato da IStories a marzo, citando il gruppo di intelligence open source Frontelligence Insight. Questi dati evidenziano una situazione critica e una crescente preoccupazione riguardo alla gestione delle perdite umane da parte delle autorità russe.

La questione dei soldati dispersi e delle loro famiglie continua a sollevare interrogativi sull’integrità delle forze armate russe e sulla trasparenza delle informazioni fornite al pubblico. Le pratiche di classificazione dei soldati come disertori, insieme ai numeri allarmanti di casi giudiziari, pongono in evidenza le difficoltà che il governo russo sta affrontando nel gestire la narrativa del conflitto in corso in Ucraina.

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