Il 28 luglio 2025, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha lanciato un allerta riguardo ai danni sostanziali che la Germania e l’Unione Europea subiranno a causa dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Questi dazi, che entreranno in vigore il 1° agosto, sono stati concordati nel recente accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, frutto di un incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen. Merz ha sottolineato che le conseguenze negative di questa politica commerciale non si limiteranno solo alla Germania e all’Europa, ma si faranno sentire anche negli Stati Uniti.
La Germania, come principale economia dell’Unione Europea, si trova in una posizione vulnerabile. Il cancelliere ha evidenziato che, nonostante i danni previsti, non ci si poteva aspettare di ottenere di più da un accordo di questo tipo. La decisione di Trump di applicare un dazio del 15% su tutti i Paesi dell’Unione Europea avrà ripercussioni diverse a seconda del Paese. La Germania è il principale esportatore verso gli Stati Uniti, con settori chiave come quello automobilistico, siderurgico e delle macchine utensili, che nel 2024 hanno generato miliardi di dollari in esportazioni.
La situazione è particolarmente critica per la Germania, seguita da Irlanda e Italia, mentre la Francia, pur avendo settori strategici come quello aeronautico e agroalimentare, risulta meno esposta a queste nuove tariffe. Tuttavia, anche i settori francesi potrebbero subire perdite di quote di mercato.
La questione euro-dollaro secondo Tajani
Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha espresso preoccupazione riguardo al rapporto tra euro e dollaro, definendolo il “nodo principale” da affrontare. Durante una conferenza stampa, ha sottolineato che il dollaro si è svalutato del 17%, superando l’impatto dei dazi al 15%. Tajani ha sollecitato un intervento da parte della Banca Centrale Europea, suggerendo che si potrebbe ridurre ulteriormente il costo del denaro, attualmente fissato al 2%, fino a raggiungere lo zero. Ha anche menzionato la possibilità di un quantitative easing, ovvero l’acquisto di titoli di Stato da parte della BCE, per aumentare la liquidità nel mercato.
Tajani ha avvertito che la questione del rapporto euro-dollaro è cruciale per la competitività delle imprese europee, in particolare italiane. Ha sottolineato che, sebbene la decisione spetti alla BCE, è fondamentale non sottovalutare l’importanza di questo aspetto monetario, che è stato trascurato nel dibattito pubblico. La competitività del sistema europeo e dell’Italia dipende anche dalla capacità di affrontare efficacemente la questione del cambio tra euro e dollaro.
