Aumento drammatico di vittime in montagna: 83 decessi in un mese

Lorenzo Di Bari

Luglio 28, 2025

Il 28 luglio 2025, Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Nazionale, ha rivelato dati allarmanti riguardo agli incidenti in montagna. Secondo le sue dichiarazioni, la situazione è diventata critica, con un incremento significativo di incidenti che hanno richiesto l’intervento dei soccorritori. La crescita del numero di incidenti, che ha raggiunto un aumento del 20% rispetto all’anno precedente, ha portato a una media di quasi tre morti al giorno, evidenziando un trend preoccupante.

Numeri allarmanti e cause degli incidenti

Dellantonio ha spiegato che, nel mese di luglio 2025, il Soccorso Alpino ha registrato ben 83 morti. Questo dato rappresenta un incremento significativo rispetto agli anni passati, con un aumento del 15% nel numero di richieste di soccorso. La spiegazione di questi numeri è legata all’aumento del numero di persone che frequentano le montagne, un fenomeno che si è intensificato dopo la pandemia di Covid-19. Tuttavia, la maggior parte di queste persone tende a concentrarsi nelle stesse aree, creando situazioni di sovraffollamento, anche in percorsi notoriamente pericolosi.

Le cause degli incidenti sono spesso riconducibili a fattori come l’impreparazione e l’inadeguatezza fisica. Dellantonio ha notato che oggi molte persone si avventurano in percorsi che in passato avrebbero evitato, non riuscendo a distinguere tra sentieri facili e quelli più impegnativi. Questo porta a situazioni in cui, anche se semplicemente stanche, le persone richiedono aiuto. In passato, chi si trovava in difficoltà spesso esitava a chiedere soccorso, ma la mentalità sembra essere cambiata.

L’influenza dei social media

Un aspetto che ha profondamente influenzato il comportamento degli escursionisti è l’impatto dei social media. Secondo Dellantonio, i giovani sono particolarmente suscettibili all’emulazione, spinti da immagini di avventure in montagna condivise online. Spesso, vedendo foto di persone che raccontano esperienze facili, si sentono incoraggiati a intraprendere escursioni senza la preparazione adeguata. Dellantonio ha riportato casi concreti di giovani che, spinti da queste immagini, si sono avventurati in montagna indossando scarpe da tennis, ignorando il rischio.

Il presidente del Soccorso Alpino ha sottolineato come questo fenomeno non solo metta a rischio la vita degli escursionisti, ma crei anche una pressione notevole sui soccorritori. Ogni intervento richiede il mobilitazione di uomini e mezzi, e non sempre è possibile prevedere se si tratti di un’operazione che sottrae risorse a un salvataggio più urgente.

La necessità di una maggiore consapevolezza

Dellantonio ha evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza tra gli escursionisti riguardo all’uso della tecnologia. Sebbene molti abbiano un telefono cellulare, non tutti utilizzano applicazioni come Georesq, che potrebbero facilitare il loro ritrovamento in caso di emergenza. Questo porta a situazioni in cui i soccorritori, pur avendo a disposizione strumenti moderni, non riescono a localizzare le persone in difficoltà.

Il Soccorso Alpino continua a rispondere a tutte le richieste di aiuto. Dellantonio ha portato alla luce anche situazioni comiche, come quelle di giovani coppie che, dopo aver affrontato un percorso difficile, decidono di contattare i soccorritori per tornare a valle a causa della stanchezza.

Infine, il presidente ha osservato che l’età degli escursionisti gioca un ruolo importante nel determinare il comportamento in montagna. Le persone sopra i 50 anni tendono a essere più prudenti e meglio equipaggiate, in particolare gli stranieri europei. Tuttavia, esistono sempre eccezioni a questa regola, dimostrando che l’esperienza e la preparazione sono fondamentali per affrontare in sicurezza le sfide delle montagne.

×