Aggressione antisemita in un autogrill di Milano: insulti e minacce ai passanti

Franco Fogli

Luglio 28, 2025

Il 28 luglio 2025, un episodio di antisemitismo ha scosso la comunità milanese, quando un padre e suo figlio, entrambi di nazionalità francese e con la kippah in testa, sono stati aggrediti in un’area di sosta lungo l’autostrada Milano-Laghi. Mentre attendevano il loro turno per utilizzare il bagno, sono stati bersagliati da insulti e cori di incitamento contro di loro, tra cui frasi come “Andate a casa vostra, assassini” e “Qui non è casa vostra, siamo a Milano”. La situazione è stata documentata dalle vittime stesse in un video, che ha suscitato indignazione e preoccupazione.

Aggressione antisemita in autogrill

L’aggressione, avvenuta in un autogrill, è stata denunciata da Davide Romano, direttore del museo della Brigata ebraica, e Daniele Nahum, consigliere comunale di Azione. Romano ha sottolineato come questo attacco rappresenti un chiaro segnale del crescente antisemitismo in Italia, affermando che “l’aggressione a una famiglia francese perché di religione ebraica ci segnala per l’ennesima volta come l’antisemitismo sia in forte crescita nel nostro Paese”. Ha esortato le forze dell’ordine e la magistratura a intervenire rapidamente per identificare e punire i responsabili di tali atti, sottolineando che i reati d’odio devono essere perseguiti per mantenere l’immagine accogliente di Milano.

Preoccupazioni e appelli

Romano ha anche espresso preoccupazione per il fatto che lo slogan “Free Palestine” stia diventando sempre più associato a episodi di violenza contro gli ebrei. “Questo slogan è sempre più frequentemente legato a ogni aggressione e attentato antisemita”, ha dichiarato, suggerendo che simili frasi vengano strumentalizzate per giustificare attacchi violenti. Ha fatto un appello ai politici, in particolare a quelli di sinistra, affinché prestino attenzione all’uso di tali slogan, avvertendo che la loro pericolosità è ormai un fatto constatato.

Condanna e reazioni politiche

Daniele Nahum ha denunciato l’aggressione, evidenziando la gravità della situazione. “Un padre e il figlio sono stati aggrediti per il semplice fatto di indossare la kippah”, ha affermato, chiedendosi se sia normale attaccare cittadini ebrei a causa della situazione a Gaza. Nahum ha sottolineato come l’episodio non sia isolato e rappresenti una trasformazione dell’antisionismo in antisemitismo. Ha chiesto una condanna forte e chiara da parte delle istituzioni, evidenziando l’importanza di affrontare la crescente intolleranza e di proteggere i diritti di tutti i cittadini.

Contesto di crescente tensione

Questo episodio, purtroppo, si inserisce in un contesto più ampio di crescente tensione e divisione, dove le parole e gli slogan possono avere conseguenze devastanti. La comunità milanese e le autorità competenti sono chiamate a riflettere su come affrontare e prevenire tali atti di violenza, affinché la città possa continuare a essere un luogo di accoglienza e rispetto per tutti.

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