La situazione riguardante la nave Handala, parte della Freedom Flotilla, ha suscitato preoccupazione a livello internazionale. Il 27 luglio 2025, gli attivisti a bordo della nave sono stati trasferiti nel porto di Ashdod, in Israele, dopo essere stati fermati dalle forze israeliane. La Freedom Flotilla Coalition ha comunicato che diplomatici e avvocati dell’organizzazione Adalah stanno cercando di incontrare i membri dell’equipaggio.
La Handala, carica di aiuti umanitari diretti alla popolazione palestinese, si trovava in acque internazionali quando è stata intercettata. Secondo le denunce, l’equipaggio sarebbe stato “sequestrato” e “illegalmente detenuto” da Israele per oltre otto ore. Le comunicazioni con la nave si sono interrotte la sera precedente all’intervento delle forze israeliane, che hanno disattivato le telecamere a bordo.
Dettagli sul fermo della nave
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio con il suo omologo israeliano, Gideon Sa’ar, riguardo ai due militanti italiani a bordo della Freedom Flotilla. Secondo quanto comunicato dalla Farnesina, i due attivisti, giunti nel porto di Ashdod, riceveranno assistenza dal personale dell’ambasciata italiana a Tel Aviv. Sa’ar ha informato che gli attivisti hanno due opzioni: possono firmare una dichiarazione per lasciare immediatamente il Paese oppure essere trattenuti in una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato previsto nei prossimi tre giorni.
Durante la conversazione, Tajani ha anche discusso della situazione umanitaria a Gaza, sottolineando l’importanza di interrompere qualsiasi operazione militare che possa colpire la popolazione civile. Ha ribadito la necessità di garantire un accesso regolare e permanente per la distribuzione di aiuti alimentari e sanitari nella Striscia, inclusi i materiali legati all’iniziativa italiana “Food for Gaza“. Inoltre, il ministro ha aggiornato il Sindaco di Messina, città di origine di uno dei due attivisti coinvolti, sulla situazione attuale.
Reazioni internazionali e prospettive future
La notizia del fermo della nave Handala ha generato reazioni in diverse parti del mondo, con richieste di intervento da parte di organizzazioni per i diritti umani e governi. La Freedom Flotilla Coalition ha espresso preoccupazione per la sicurezza degli attivisti e ha chiesto un’azione immediata per garantire il loro rilascio. La comunità internazionale sta monitorando da vicino gli sviluppi, in particolare per quanto riguarda le condizioni di detenzione e il trattamento riservato agli attivisti.
La questione del blocco navale imposto da Israele su Gaza continua a essere un tema delicato, con implicazioni significative per la situazione umanitaria nella regione. Le autorità israeliane, dal canto loro, giustificano le loro azioni come necessarie per la sicurezza nazionale, ma le critiche crescono riguardo all’impatto di tali misure sulla popolazione civile.
In attesa di ulteriori sviluppi, la situazione rimane tesa e le trattative diplomatiche continueranno a svolgersi nei prossimi giorni. Gli attivisti e le organizzazioni coinvolte sperano in una risoluzione pacifica e rapida della situazione, mentre le famiglie degli attivisti in attesa di notizie si trovano in una condizione di ansia e preoccupazione.