Milano, Follini: “Una sfida cruciale per Sala e il futuro politico della città”

Marianna Ritini

Luglio 27, 2025

La situazione attuale di Milano si presenta come un complesso intreccio di giustizia, società e politica, come sottolineato da Marco Follini, esponente politico e commentatore, in un recente articolo pubblicato il 27 luglio 2025. Follini riflette sull’importanza di analizzare separatamente questi tre ambiti, pur riconoscendo le loro interconnessioni.

Giustizia e politica: un’analisi necessaria

Follini evidenzia che, nel contesto giudiziario attuale, l’unica opzione praticabile è l’attesa, evitando il dibattito polarizzato che ha caratterizzato gli ultimi anni. Da un lato, c’è chi vede la magistratura come custode di un’etica pubblica che la politica non riesce a mantenere; dall’altro, chi la considera una delle principali cause del degrado istituzionale. Guardando la situazione da una certa distanza, Follini nota l’assenza di prove decisive contro gli amministratori milanesi, suggerendo che sia necessario distaccarsi da posizioni estremistiche per giungere a una valutazione più obiettiva.

Le sfide sociali di Milano

Dal punto di vista sociale, Follini invita a riflettere sul modello di città che emerge da queste vicende. La “verticalizzazione”, come la definisce il sindaco Giuseppe Sala, denota un’evoluzione di Milano che si sviluppa in altezza, sia fisicamente che simbolicamente. La metropoli ha investito in progetti di grande impatto, creando uno skyline che la rende attraente a livello internazionale. Tuttavia, esiste anche una Milano “bassa”, che non riesce a beneficiare di questi sviluppi e si trova sempre più marginalizzata e insicura. Questa crescente distanza tra le due facce della città riflette le difficoltà politiche e giudiziarie attuali e rappresenta un problema sociale che si traduce in un deficit di consenso.

Il vuoto di leadership politica

Follini affronta anche la questione della mancanza di una classe dirigente capace di inserirsi nei circuiti istituzionali. Questa carenza, che affonda le radici nella storia della Repubblica, ha portato a una situazione in cui i leader politici più influenti provengono principalmente dal Mezzogiorno. Milano, pur avendo avuto figure di spicco come Bettino Craxi, ha visto il baricentro della vita pubblica spostarsi verso sud, a Roma. Le cifre elevate di preferenze e iscrizioni ai partiti nel sud Italia hanno sempre messo in evidenza una maggiore vocazione per la politica, rispetto a quella che si riscontra nella metropoli lombarda.

Follini conclude la sua analisi sottolineando che Milano, pur essendo considerata capitale morale ed economica del paese, ha spesso mantenuto una certa distanza dalla politica. Questa disconnessione, secondo lui, non porta mai a risultati positivi e rappresenta un terreno cruciale su cui si gioca il futuro della città e del suo sindaco.

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