Roma, Lega accusa il Campidoglio di censura sui manifesti del decreto sicurezza

Lorenzo Di Bari

Luglio 26, 2025

Il Comune di Roma ha intrapreso un’azione per la rimozione di alcuni manifesti affissi in città, relativi al Decreto Sicurezza, suscitando una reazione decisa da parte della Lega. L’iniziativa, che ha preso piede il 26 luglio 2025, ha portato il partito a dichiararsi pronto a contestare la decisione in tutte le sedi competenti. Secondo il segretario regionale della Lega, Davide Bordoni, si tratta di una forma di censura. Bordoni ha comunicato che i consiglieri comunali del partito presenteranno un’interrogazione e hanno già incaricato avvocati per valutare un possibile risarcimento per danni.

La richiesta di rimozione dei manifesti

Il Comune di Roma ha inviato una comunicazione urgente alla società responsabile della pubblicità, richiedendo la rimozione dei manifesti che presentano messaggi controversi. In particolare, i manifesti in questione includono frasi come “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”, accompagnato da un’immagine che ritrae una persona di etnia rom scortata da un agente di polizia in un vagone della metropolitana. Un altro manifesto recita: “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”, che mostra figure stereotipate di diverse etnie.

Nella richiesta, il Comune ha citato l’articolo 12-bis del Regolamento sulla pubblicità, approvato con la delibera n. 141/2020, che vieta esplicitamente l’esposizione di contenuti pubblicitari che veicolano stereotipi di genere, messaggi violenti o che compromettono il rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili. La normativa stabilisce che la pubblicità non deve promuovere la mercificazione del corpo femminile, il gioco d’azzardo o contenuti lesivi delle diversità etniche, religiose, sessuali e delle abilità fisiche e psichiche.

Le conseguenze della decisione

Nella comunicazione del Comune, si avverte la società che dovrà procedere all’immediata rimozione o copertura dei manifesti contestati, con una scadenza di 24 ore per fornire un riscontro. La Polizia locale è stata incaricata di monitorare la situazione e di sanzionare eventuali inadempienze. La Lega ha espresso la propria contrarietà a questa iniziativa, affermando che non si tratta solo di un attacco alla libertà di espressione, ma anche di una violazione dei diritti di chi ha deciso di utilizzare la pubblicità per comunicare messaggi di sicurezza.

La disputa che ne deriva evidenzia il delicato equilibrio tra la libertà di espressione e la necessità di rispettare norme che tutelano la dignità e i diritti di tutti i cittadini. La Lega ha già annunciato l’intenzione di difendere i propri diritti e quelli dei cittadini che si sentono rappresentati dai messaggi pubblicitari contestati, promettendo battaglie legali e politiche per far valere le proprie ragioni. La questione è destinata a rimanere al centro del dibattito politico romano nei prossimi giorni.