Palermo, un hotel confiscato alla mafia gestito dal nipote di Giovanni Brusca

Marianna Ritini

Luglio 26, 2025

L’Hotel Garibaldi, situato nella rinomata piazza Politeama a Palermo, è al centro di un’inchiesta che ha rivelato la sua gestione da parte di una società legata al nipote di un noto boss mafioso. Nel 2021, il tribunale di Palermo ha assegnato la struttura alla Cribea srl, società di Giorgio Cristiano, nipote di Giovanni Brusca, recentemente tornato in libertà. La notizia è emersa da un’indagine condotta dal format di approfondimento ‘Confidential’ di Fanpage.it.

Dettagli sull’hotel garibaldi

L’Hotel Garibaldi è un’importante struttura alberghiera nel cuore di Palermo, confiscata alla mafia e successivamente assegnata a Giorgio Cristiano. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, la Cribea srl ha ottenuto la gestione dell’hotel grazie alla sua precedente esperienza con un bed & breakfast nel centro di Palermo, il Ruggiero Settimo Room. A soli 29 anni, Cristiano è riuscito a gestire l’albergo con un capitale iniziale di 10mila euro. L’assegnazione dell’hotel ha suscitato preoccupazioni, dato il legame familiare con un noto criminale.

Conferme e reazioni ufficiali

L’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati ha confermato l’assegnazione dell’Hotel Garibaldi, sottolineando che il tribunale di Palermo non ha riscontrato criticità nel nome di Giorgio Cristiano. In una comunicazione ufficiale, l’agenzia ha dichiarato che la Cribea srl non è soggetta a misure di prevenzione, chiarendo così la posizione legale della società. Questo ha sollevato interrogativi sulla gestione dei beni confiscati e sul processo di assegnazione, che sembra aver seguito le procedure legali previste.

Il passato di giovanni brusca e altri beni confiscati

Giovanni Brusca, noto per il suo coinvolgimento in crimini di alto profilo, tra cui l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, ha visto un patrimonio significativo, che include non solo l’Hotel Garibaldi, ma anche altri due alberghi a Palermo: l’Hotel Borgo Vecchio e l’Astoria Palace Hotel. Entrambi gli hotel erano stati confiscati nel 2015 e restituiti nel 2016, poiché non erano stati dimostrati legami tra il gruppo Ponte e il costruttore Sbeglia. La gestione di questi beni da parte della Cribea srl e di altre società collegate continua a sollevare preoccupazioni e dibattiti sulla trasparenza e sull’efficacia delle misure contro la mafia.

La situazione attuale dell’Hotel Garibaldi e il suo legame con la criminalità organizzata pongono interrogativi su come il sistema giudiziario e le agenzie competenti gestiscano i beni confiscati. La questione rimane aperta e continua a essere monitorata da esperti e autorità locali.