I disordini hanno caratterizzato la manifestazione No Tav che si è svolta oggi, 15 marzo 2025, lungo l’asse della Torino-Bardonecchia. Un gruppo di manifestanti ha occupato l’autostrada, dando vita a momenti di tensione con le forze dell’ordine. Secondo quanto riportato da Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, si sono verificati gravi atti di vandalismo in almeno due cantieri, situati a San Didero e Chiomonte.
Le azioni dei manifestanti
Durante la manifestazione, i partecipanti, molti dei quali con il volto coperto, hanno compiuto atti di violenza, tra cui il danneggiamento di recinzioni e l’incendio di container e bagni chimici. Le carreggiate sono state sbarrate con barricate improvvisate, creando notevoli disagi al traffico. Le forze dell’ordine hanno dovuto affrontare una pioggia di bombe carta, pietre, fumogeni e oggetti contundenti lanciati dai manifestanti, rendendo difficile il mantenimento dell’ordine pubblico.
Le reazioni delle autorità
Le autorità locali hanno espresso preoccupazione per l’escalation di violenza che ha caratterizzato la manifestazione. In risposta agli scontri, le forze di polizia hanno adottato misure di contenimento per cercare di riportare la situazione sotto controllo. La tensione è aumentata durante le ore della protesta, con un numero crescente di manifestanti che si univano alle azioni violente, creando un clima di paura e incertezza nella zona.
Il contesto della manifestazione
La manifestazione No Tav si inserisce in un contesto di lunga data di opposizione alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione. I gruppi contrari al progetto sostengono che le opere infrastrutturali danneggerebbero l’ambiente e le comunità locali. La protesta di oggi rappresenta quindi un nuovo capitolo di una battaglia che dura da anni, evidenziando le divisioni profonde all’interno della società su questioni di sviluppo e sostenibilità.
La situazione rimane tesa e le autorità stanno monitorando attentamente gli sviluppi, mentre i manifestanti continuano a esprimere il loro dissenso in modo sempre più radicale.