Roma, un medico già sospeso dalla professione finisce ai domiciliari

Lorenzo Di Bari

Luglio 22, 2025

I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) di Roma hanno arrestato un medico che operava illegalmente all’interno di un’abitazione nella capitale. L’operazione è avvenuta il 22 luglio 2025 e ha portato all’imposizione di misure cautelari nei confronti del professionista, già sospeso dall’esercizio della professione medica per precedenti reati.

Indagine sul medico illegale

Il provvedimento è il risultato di un’indagine approfondita che ha messo in luce l’attività illecita di questo medico, il quale, nonostante fosse già sotto indagine per un intervento non autorizzato e per violenza privata, continuava a esercitare la professione in condizioni di estrema precarietà. I carabinieri hanno trovato il dottore mentre stava eseguendo un intervento di otoplastica in un appartamento nel quartiere Quadraro, abitato da cittadini sudamericani.

Arresto e attrezzature chirurgiche

Le evidenze raccolte dai militari hanno spinto l’Autorità giudiziaria a emettere un’ordinanza di arresto per violenza privata. Durante l’operazione, il medico è stato sorpreso con attrezzature chirurgiche, mentre tentava di eseguire un intervento su una giovane donna. Le immagini registrate mostrano il professionista, assistito da un’infermiera in pensione, intento a operare in una camera da letto, circondato da oggetti personali e in condizioni igieniche inaccettabili.

Complicazioni e reati del medico

La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che il medico era già indagato per la morte di una donna avvenuta a causa di complicazioni legate a un intervento di liposuzione. Le autorità sanitarie hanno confermato che il professionista, nonostante i gravi reati a suo carico, continuava a svolgere attività chirurgica, ignorando completamente le normative di sicurezza e igiene.

Fine di una prassi pericolosa

La giovane paziente, che si trovava sul lettino di fortuna durante l’intervento, era stata già sottoposta a un’anestesia locale, come accertato dai medici del pronto soccorso del Policlinico Casilino. L’operazione dei carabinieri del Nas ha così messo fine a una prassi pericolosa e illegale che minacciava la salute dei cittadini, evidenziando la necessità di un controllo più rigoroso sull’esercizio della professione medica nella capitale.

×