“Libertà dell’arte e responsabilità morale: il caso del concerto di Gergiev annullato”

Marianna Ritini

Luglio 22, 2025

La pianista e compositrice Giulia Mazzoni, presidente di Musica Italiae, ha recentemente espresso le sue opinioni riguardo il delicato tema della libertà artistica in relazione all’annullamento del concerto del direttore d’orchestra Valery Gergiev. In un articolo pubblicato il 5 marzo 2025, Mazzoni ha sottolineato come la musica, pur essendo un linguaggio universale, non possa essere considerata neutra, specialmente quando si esibisce in contesti istituzionali di rilevanza.

Libertà artistica e responsabilità

Mazzoni ha aperto il suo intervento evidenziando la confusione che regna attualmente tra libertà artistica e responsabilità. “L’arte deve restare libera”, ha affermato, “ma non può essere completamente separata dal contesto in cui viene espressa”. La compositrice ha fatto riferimento a Gergiev, definendolo un musicista di grande talento, ma anche una figura profondamente connessa al regime russo, con legami ufficiali e una visibilità pubblica che lo ha visto sostenere esplicitamente Vladimir Putin. Mazzoni ha messo in evidenza come Gergiev non abbia mai preso una posizione contraria all’invasione dell’Ucraina, né abbia mai condannato le violenze perpetrate dal regime, rendendolo un simbolo problematico per la cultura e l’arte.

Il significato della rappresentanza

La pianista ha chiarito che non si sta parlando di un artista in esilio o di un dissidente, ma di un direttore d’orchestra che ha rappresentato lo Stato russo in eventi ufficiali, incluso un concerto a Tskhinvali nel 2008, subito dopo l’intervento militare in Georgia. Mazzoni ha enfatizzato che la critica non è rivolta alla musica russa in sé, ma piuttosto a chi la utilizza per avallare un regime oppressivo. Ha affermato con forza che è fondamentale distinguere tra chi crea arte in modo libero e chi, invece, la sfrutta per scopi politici, tradendo così la sua essenza.

Arte e coerenza morale

Mazzoni ha sottolineato che amare la musica di compositori come Tchaikovsky o Shostakovich non implica dover accettare chi utilizza la cultura per giustificare violazioni dei diritti umani. “Condannare una posizione pubblica non significa attaccare un popolo”, ha dichiarato, “ma è un modo per onorare la parte coraggiosa della cultura russa che ha sempre combattuto contro il potere”. Ha chiarito che l’annullamento del concerto di Gergiev non deve essere interpretato come un atto di censura, ma come una scelta consapevole legata al significato simbolico dell’invito e all’uso di fondi pubblici.

Il dovere dell’artista

La compositrice ha concluso la sua riflessione affermando che chi sale su un palco prestigioso rappresenta inevitabilmente più di sé stesso. “Le scelte artistiche sono anche scelte etiche”, ha affermato, sottolineando l’importanza di una coerenza morale da parte di chi occupa spazi istituzionali. Mazzoni ha ribadito che non è censura chiedere responsabilità a chi si esibisce in contesti ufficiali. Ha evidenziato come la libertà artistica non debba essere confusa con il privilegio, esprimendo la sua convinzione che l’arte debba essere un faro di coscienza e non solo di intrattenimento.

Chi è Giulia Mazzoni

Giulia Mazzoni è una pianista e compositrice di fama internazionale, riconosciuta come una delle figure di spicco della scena musicale contemporanea. Considerata l’erede di Michael Nyman, ha collaborato con importanti artisti e si è esibita nei teatri più illustri del mondo. Ha pubblicato tre album di successo e ha segnato un traguardo storico diventando la prima compositrice donna a inaugurare un ente lirico italiano. Mazzoni è anche attivamente coinvolta in progetti sociali e culturali, ricevendo numerosi riconoscimenti per il suo impegno e la sua arte.

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